Milano
Donazione samaritana di un rene: trapianto riuscito a Milano
Una persona ha donato il proprio rene senza sapere a chi sarebbe andato, doppia operazione riuscita sull'asse Milano-Pavia-Bari
Donazione samaritana di un rene: trapianto riuscito a Milano
Nuova donazione samaritana di rene, l'ottava in Italia e la prima quest'anno. Il prelievo è avvenuto a Milano, lo scorso aprile al Policlinico. Un donatore ha scelto di offrire un proprio rene alla collettività e non ad uno specifico ricevente, in modo libero e gratuito. Il rene è stato quindi trapiantato in un paziente in cura presso il Policlinico di Bari, mentre un familiare del ricevente ha donato a sua volta un rene poi trapiantato nei giorni scorsi al Policlinico San Matteo di Pavia su una persona iscritta nella lista d'attesa da donatore cadavere. Entrambi i trapianti sono tecnicamente riusciti, e donatori e riceventi sono tutti e quattro in buone condizioni di salute. "Casi del genere sono un'ulteriore conferma che il trapianto da vivente è un'opportunità efficace e sicura sia per chi dona che per chi riceve l'organo: anche per questo stiamo lavorando a un piano nazionale per incentivare le donazioni tra consanguinei e tra persone con legame affettivo", ha commentato il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo.
Quattro le equipe chirurgiche coinvolte, per un totale di oltre 40 tra medici e infermieri. I due trasporti invece sono stati effettuati nell'ambito del protocollo tra Cnt e polizia stradale, che ha messo a disposizione la propria Lamborghini Huracàn dotata di frigobox appositamente adibito alla conservazione degli organi. "Il prelievo del rene da samaritano si è svolto nel nostro ospedale poco più di un mese fa - spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - ma il lungo percorso di valutazione clinico-psicologica per il donatore era iniziato già un anno prima. Questa persona, seguita e rimasta in costante contatto con il professor Mariano Ferraresso, direttore della nostra Unità trapianti di rene, ha sempre manifestato con forza il desiderio di una donazione altruistica, ricevendo grande supporto dalla propria famiglia. Nelle donazioni da vivente ricoveriamo i pazienti in coppie, perché c'è chi dona e chi riceve il rene. Con la donazione samaritana, invece, si ricovera solo il donatore e questo è ciò che più coinvolge tutta l'equipe e il personale di reparto. È proprio questa 'assenza' che ci fa riflettere ogni volta sul senso del dono e sullo spirito altruistico che muove il samaritano nel suo gesto".
"Un percorso che inizia con un sentimento nobile come la generosità e si conclude con una speranza di nuova vita per pazienti che, magari da anni, sono in attesa di un trapianto - ha aggiunto Carlo Nicora, direttore generale della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia -. Questo è un successo che va ascritto a tutti coloro che sono intervenuti in ogni singola fase di questo processo molto delicato e complesso. Una vera e propria staffetta, da un capo all'altro dello stivale, che si è conclusa a Pavia con il trapianto eseguito dall'equipe coordinata dal dottor Massimo Abelli".