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Milano

Maurizio Sala è il nuovo presidente di Amafond, l’Associazione Italiana Fornitori Fonderie, che riunisce 94 tra le più importanti aziende che producono e commercializzano macchine, prodotti e servizi per le fonderie. Il suo insediamento è stato ufficializzato nel corso dell’assemblea ordinaria tenutasi giovedì 16 giugno, nel Bresciano, dopo aver ricoperto per diversi anni la carica di vicepresidente. Presidente di Foundry Ecocer Srl, azienda con sede a Milano, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di prodotti e di ausiliari per fonderie di leghe non ferrose, Maurizio Sala è pronto ad affrontare sfide e opportunità, analizzando lo stato dell’industria italiana dell’alluminio.

A parte la Cina che rappresenta un mondo a sé stante, il Medio Oriente grazie alla grande disponibilità di petrolio per alimentare le sue fonderie, sta diventando il cuore della produzione mondiale di alluminio primario. Nei prossimi anni infatti, sempre di più l’alluminio primario sarà prodotto in zone in cui vi è abbondanza di energia a basso costo. Pertanto non c’è futuro per questo tipo di produzione in Europa. Questo rende l'internazionalizzazione delle aziende italiane della filiera dell’alluminio un problema ancora più pressante. Negli ultimi 20 anni il valore delle esportazioni delle aziende italiane del settore è passato dal 50% al 75% del loro fatturato totale e per stimolare un’ulteriore espansione dei mercati di sbocco, le aziende italiane sono state in prima linea nello spingere per la rimozione delle sanzioni contro l'Iran. E parimenti sperano che a breve l’Unione Europea decida di abolire anche le sanzioni contro la Russia, un paese che per la sua importanza strategica era uno dei principali mercati esteri per le imprese italiane del settore. Per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese di settore nel corso dell'ultimo anno (2015-2016) Amafond ha organizzato attività di promozione in Germania, Russia, Cina, Indonesia, Messico, Stati Uniti, Turchia, Brasile e Polonia, lavorando per sostenere i suoi associati in nuovi mercati sempre più lontani. Ma l'internazionalizzazione non è l'unico aspetto del settore che sta cambiando. Ci sono novità anche in termini di innovazione tecnologica e di nuove applicazioni dell’alluminio.

"La fonderia non ferrosa in Italia è ancora oggi ai massimi livelli mondiali per qualità e tecnologia" sottolinea Sala, anticipando che ci saranno a breve novità importantissime per quanto ri- guarda il settore automotive, dove l’utilizzo di alluminio per la produzione di molti componenti strutturali e di carrozzeria del- le vetture è in continua crescita. In particolar modo cambieranno il tipo e il modo di utilizzo e le leghe saranno sempre più performanti. E la prospettiva dell’avvento del motore elettrico rivoluzionerà il settore. C’è poi la questione della trasformazioni finanziarie in corso. In seguito alla crisi bancaria del 2008, molte PMI italiane han- no infatti avviato la ricerca di soluzioni di finanziamento alternative. Il contesto dell’economia nazionale negli ultimi anni è stato caratterizzato dalla scarsa domanda interna e dal progressivo calo dei prestiti bancari, in particolare alle piccole imprese, con il conseguente accentuarsi di relativi problemi di liquidità. Occorre quindi necessariamente l’integrazione di più strumenti e canali di finanziamento. A tal proposito il presidente di Amafond sottolinea che "le aziende del settore possono trovare soluzioni interessanti attraverso il private equity o con i mini-bond o i contratti di riassicurazione, che possono servire per rafforzare le attività commerciali in uno scenario globale in cui si compete con imprese multinazionali". Pertanto oltre all’accesso al credito bancario tradizionale che rimane comunque uno strumento, il focus sarà ulteriormente spostato sugli strumenti di condivisione dei rischi attraverso le istituzioni ita- liane e internazionali.

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