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Milano
Ecco l'agenda segreta di Scola. Sostituzione lampo? Inside
SCHIAFFO 4 Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Ma ancora per poco. Il porporato infatti è ad un passo dal pensionamento e come ultimo gesto ha deciso di contribuire alla ristrutturazione di 55 appartamenti del Comune da destinare alle famiglie povere. La consegna delle chiavi dovrebbe avvenire il 25 marzo direttamente dalle mani di Papa Francesco, in occasione della sua visita in città. Peccato che, per allora, il Cardinale non ricoprirà più il suo ruolo e che il Papa sia ancora all’oscuro di tutto. Amen. Nella speranza però che venga aiutato anche qualche italiano…

Ma come mai, quando si chiede un appuntamento al Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, non si potrebbe andare oltre il 25 marzo 2017? Perché quel giorno il Papa sarà a Milano, e nello stesso giorno – dicono ad Affari potrebbe a questo punto essere annunciato il successore di Scola.

Su chi sarà è partito il totonomine, ma la cosa interessante è che sera del 23 novembre si è tenuto un incontro al Museo Diocesano di Milano alle ore 21 con la partecipazione di monsignor Luca Bressan Vicario episcopale per la cultura, la Carità, la Missione e l'Azione sociale, il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli e, infine, un ospite di molto riguardo. Parliamo di Pierbattista Pizzaballa, attuale Amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme. È cioè il Vescovo supplente (fino a quando il Papa non provvederà in altro modo) ed è un personaggio indicato come potenziale successore di Scola alla sede milanese. È bergamasco, ha esperienza nel dialogo col mondo arabo (Hamas incluso), è francescano e potrebbe piacere a Francesco (che lo ha voluto come Amministratore a Gerusalemme). Certo, in questo caso la sua sarebbe una carriera fulminante: perché nel giro di poco tempo diventerebbe Arcivescovo di Milano e dopo anche cardinale, quindi potenziale elettore del Papa o potenziale Papa egli stesso; ma non facciamoci trasportare dall'entusiasmo.

L'incontro del 23 novembre si intitolava: “Gerusalemme-Milano: due città di Carlo Maria Martini”,

secondo chiesadimilano.it un incontro di approfondimento sulle tematiche interreligiose, sul ruolo di Gerusalemme, crogiolo di fedi, nell’ottica di Carlo Maria Martini che ha scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita proprio in quella città di cui apprezzava il via vai di culture, etnie, fedi e persone. Il portale della Diocesi sottolinea: “La Milano meticcia e metropoli d’Europa che si va costruendo presenta tratti sempre più simili alla Gerusalemme capitale delle fedi e dei loro luoghi santi, oltre che crocevia fondamentale delle tensioni politiche e sociali che partono dal Mediterraneo per incendiare il mondo intero”. Quindi: “La custodia della tradizione, la capacità di accettare la sfida dell’ascolto e del dialogo, la volontà di lottare per ricevere in dono quella pace che il salmista ci chiede di invocare per Gerusalemme (e che rimane ancora conquista da realizzare), il coraggio di contrastare con la testimonianza dell’amore e del dono di sé la violenza che si erge sempre più a logica del mondo, sono tutti temi che permettono oggi di leggere e di comprendere Milano come Gerusalemme”.

E torniamo quindi alla successione a Scola. Se l'agenda dell'Arcivescovo uscente (si è dimesso al compimento dei 75 anni il 7 novembre scorso) termina il 25 marzo, è evidente come egli stesso si attenda un periodo di proroga molto breve. Per la legge canonica i Vescovi devono dimettersi al compimento dei 75 anni d'età e vengono sostituiti dopo un periodo d'attesa che generalmente è di un paio d'anni. Se però il cardinale non prende davvero appuntamenti dopo il 25 marzo prossimo, allora la sostituzione potrebbe essere a breve, o addirittura essere decisa da tempo. Lo vedremo: ma la presenza in Italia di Pizzaballa (il 25 novembre sarà a Bergamo a discutere sul tema: “Non in nome di Dio – Conflitti e uso strumentale delle religioni), invitato dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII, lascia pensare. E Angelo Roncalli è un Papa che peraltro piace molto a Jorge Mario Bergoglio.

Chissà. Altre voci parlano del telepredicatore Ermes Ronchi, frate servita al momento ritiratosi in Trentino; o di una soluzione “fatta in casa”. Francesco però ha fatto dell'imprevedibilità la sua cifra: siamo sicuri che le cose andranno secondo copione anche stavolta? Una cosa che fa riflettere, però, è questa: se davvero l'agenda di Scola termina il 25 marzo, allora diciamo anche che Bergoglio, per sostituirlo in tempi così rapidi, darebbe quindi peso e corpo alle varie illazioni che in passato sono nate allorquando il Papa non ha incontrato in prima battuta l'Arcivescovo dei milanesi. Ricordiamo il mancato incontro – a fine 2014 – con la delegazione Expo (c'erano tutti, da Diana Bracco al cardinale Gianfranco Ravasi); la Messa saltata dal Papa al Policlinico Gemelli nella primavera 2015, allorquando celebrava Scola; la mancata visita di Francesco all'Expo. Scola dice di essere in ottimi rapporti col Papa: e se fosse sostituito praticamente in meno di sei mesi? Saperlo...

Domenico Cameccia

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