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Milano
Regionali Lombardia, Bussolati vs Senna. I capilista Lega e Pd si confrontano

di Fabio Massa

Sono i capilista dei due partiti che lanciano i candidati presidenti di centrodestra e centrosinistra: Attilio Fontana della Lega e Giorgio Gori del Pd. Uno, Gianmarco Senna, è il numero uno del Carroccio. L'altro, Pietro Bussolati, è il numero uno dei Dem. LEGGI L'INTERVISTA DOPPIA DI AFFARITALIANI.IT

Pietro Bussolati, lei è il capolista del Pd. Gianmarco Senna, lei è il capolista della Lega. Ovviamente ognuno di voi spera che vincerà il suo candidato. Ma se così non fosse che cosa accadrà il giorno dopo le elezioni? Che cosa farà?

BUSSOLATI (PD):
Questa campagna mi sta portando in giro nei quartieri e nei mercati a parlare con tante persone. L’aria che respiro mi porta ad escludere categoricamente questa possibilità. Il 5 marzo sarà l’inizio di una nuova stagione in Lombardia, una Regione che finalmente alzerà lo sguardo e uscirà dal torpore cui l’hanno costretta 23 anni di amministrazione delle destre. Quando nel 2011 a Milano sembrava impossibile, noi ce l’abbiamo fatta con Giuliano Pisapia e poi di nuovo con Beppe Sala. Adesso è il momento della Lombardia!

GIANMARCO SENNA (LEGA): Amo molto la politica e poco la fantascienza.

Perché il suo candidato vincerà? Visione critica: che cosa ha fatto di giusto in campagna e che cosa ha fatto di sbagliato (NB. Non vale dire "nulla di sbagliato").

GIANMARCO SENNA (LEGA): Fontana vincerà perché ha dimostrato di essere un uomo concreto e un amministratore attento ed efficace. Vincerà perché i lombardi amano molto i fatti e poco le chiacchiere. Fontana ha fatto una campagna elettorale di contenuti. Uno sbaglio? Si è tagliato la barba!

BUSSOLATI (PD): Giorgio Gori vincerà per la sua competenza, affidabilità e la grande ambizione di voler cambiare una regione che è da troppo tempo ostaggio di una visione provinciale e mediocre. E vincerà perché ha fatto una cosa straordinaria: ha battuto a tappeto tutte le province lombarde e gli angoli più remoti della regione, quelli dove il centrosinistra non era mai andato. Ha incontrato cittadini, mondi del terzo settore e delle imprese, ha studiato e ha costruito un programma per rispondere in modo concreto e puntuale alle domande dei lombardi. Se proprio devo trovare una critica a Gori: mi piacerebbe attaccasse di più le incongruenze e i balbettìi della Lega, ma so che il suo stile sia quello di rimanere concentrato sui contenuti.

Si dice che c'è un'onda di centrodestra che monta. Lei è d'accordo?

BUSSOLATI (PD):
In Europa c’è un vento di destra che gode di una fase di malcontento e disagio. In Italia e in Lombardia vedo forze, ieri moderate, oggi disposte a cavalcare linguaggi e contenuti di forze estremiste. Questa destra è andata oltre, e non è più credibile. Fontana oggi in Lombardia è appoggiato da un movimento estremista come Libertà e Azione e al comizio della Lega c’era chi sventolava simboli nazisti. È evidente come abbia perso i connotati di forza moderata. Ne è prova il fatto che nella nostra Regione i candidati della destra appartengano nella stragrande maggioranza all’ala salviniana: ecco perché possiamo batterla.

GIANMARCO SENNA (LEGA): Il centro-destra cresce perché, in un Paese abituato a vivere nell’incertezza del diritto e del futuro, comincia a montare il buonsenso.

Matteo Salvini giura sul Vangelo e sulla Costituzione. La Lega è sempre di più nazionale. Che cosa ne pensa?

GIANMARCO SENNA (LEGA):
Quella di Salvini è una Lega che vuole affermare a livello nazionale una visione federale dello Stato. Il Vangelo è una parte fondante della nostra cultura europea e occidentale; la Costituzione è un patto tra cittadini, il più importante, e da lì si parte per rinnovare un Paese che spesso la cita, ma anche più spesso non la applica.

BUSSOLATI (PD): Come dicevo prima, più che nazionale è una Lega nazionalista, sovranista e lepenista che si sta buttando nelle braccia dell’estrema destra per avere qualche voto in più. E non è un caso che lo stesso Maroni abbia preso le distanze da questa deriva: ormai la spaccatura nel centrodestra è evidente, e lo sarà ancora di più a partire dal 5 marzo. Il comportamento di Salvini è preoccupante e trovo che abbia fatto molto bene l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ad ammonirlo e rimetterlo al suo posto. Ogni tanto penso che nell’odio e nell’intolleranza che predicano quelli come Salvini ci sia un tratto che li fa assomigliare a chi lo fa in Paesi lontani da noi.

Matteo Renzi che riempie il Parenti, ma che schiera come frontmen Gentiloni e Calenda. Che cosa ne pensa?

BUSSOLATI (PD):
Il PD con tutti i suoi difetti è una comunità viva, perché si confronta e lascia che a scegliere siano i cittadini. Credo che Matteo Renzi, che ricordiamo è stato votato da due milioni di italiani, faccia bene a valorizzare politici come Gentiloni e Calenda, che hanno qualificato l’azione del governo. Il PD, prima di essere un partito unitario e plurale, è una grande squadra. E quando lo dico penso soprattutto a Milano, dove c’è un centrosinistra compatto che ha anteposto l’interesse dei milanesi alle scelte personalistiche. Non è un caso che sul palco dell’Elfo, quando ho presentato la mia candidatura, ci fosse anche Majorino. Dobbiamo essere inclusivi, portando avanti un progetto di riforme.

GIANMARCO SENNA (LEGA): Prendiamo atto che non hanno più alcun collegamento con il territorio. L’assenza del sindaco di Milano e del candidato alla Regione per il centro-sinistra è un fatto di assoluta rilevanza, che dimostra come la classe dirigente del PD sia totalmente allo sbando.

Sanità e trasporti: Due proposte.

GIANMARCO SENNA (LEGA):
La sanità lombarda è un’eccellenza in Europa. Con le maggiori risorse che otterremo grazie al referendum sull’Autonomia, saremo in grado di dare ai nostri cittadini un servizio ancora più efficiente e completo. Relativamente ai trasporti, occorre investire in sicurezza, puntualità, innovazione. La Regione Lombardia, nell’ultimo anno, ha investito 1,5 miliardi per comprare 130 treni nuovi. Lo Stato, proprietario dell’infrastruttura, cosa ha fatto? Sarebbe ora che si assumesse le sue responsabilità e che facesse la sua parte. Diversamente, come qualsiasi socio inadempiente, dovrebbe lasciarci gestire i nostri treni e le nostre infrastrutture. Lo Stato centrale ci lasci applicare pienamente quell’autonomia che la Regione Lombardia ha dimostrato negli anni di sapere gestire con efficienza e responsabilità.

BUSSOLATI (PD): La sanità lombarda, sia pubblica che privata, presenta gradi eccellenze. Ma manca una rete territoriale vicina ai bisogni dei lombardi. Nel programma della destra non c’è una riga sul problema delle liste d’attesa, per noi invece è un’assoluta priorità abbatterle, disponendo un unico accesso ai servizi sanitari e disincentivando le visite intraomenia. Cambiamo la riforma sui cronici e poi: prevenzione, prevenzione, prevenzione… I trasporti sono il vero buco nero della non gestione di Regione Lombardia, e lo vediamo e lo proviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Rilanciamo il trasporto pubblico: gara europea per riaffidare il servizio, biglietto unico integrato, investimenti su ferro e autobus elettrici, e non su nuove strade, coinvolgiamo il settore del credito per riqualificare il settore edilizio, investiamo per incentivare il parco auto. Entro il 2035 solo auto elettriche, ibride o a metano. Oggi la Lombardia è la regione più inquinata d’Italia: possiamo respirare meglio.

La prima cosa che fa se viene eletto (non riguardante la politica).

BUSSOLATI (PD):
Vado a trovare mio nonno Pietro che non c’è più, figlio di un partigiano socialista. Mi diceva di fare qualsiasi cosa volessi, ma non la politica. Vado a chiedergli scusa, ma gli dico che per il resto sono come lui.

GIANMARCO SENNA (LEGA): Mi sveglio, bevo un caffè e vado a fare quello che ho sempre fatto: lavorare!

fabio.massa@affaritaliani.it

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