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Milano
Ema, Covassi (Commissione Ue): "Milano con le carte in regola"
Beatrice Covassi

"Si', direi che l'Italia si e' comportata in modo appropriato per presentarsi con le carte in regola al tavolo della decisione che Bruxelles dovra' prendere sull'ubicazione dell'Agenzia per il farmaco, l'Ema": cosi' Beatrice Covassi, Capo della rappresentanza della Commissione europea in Italia, e riporto diretto del presidente Juncker, ha risposto alla domanda del direttore di Panorama Giorgio Mule' sulle prospettive della gara in atto tra varie citta' e paesi d'Europa per avere l'aggiudicazione della sede dell'agenzia. "L'impressione e' che questa volta si sia fatto sistema", ha aggiunto Covassi, "che tutti gli attori coinvolti abbiano saputo lavorare insieme per fare fronte comune. Da italiana dico che se si facesse piu' spesso cosi' le cose andrebbero meglio. Cio' non vuol dire essersi garantito il risultato, le cose ancora fluide, dovrebbe esserci domani una prima discussione di orientamento del Consiglio affari generali a Bruxelles". "Devo dire che non tira un'aria negativa", ha aggiunto Covassi, "ma ho visto che in Italia, sui media, spira tanto entusiasmo che capisco, va bene, ma la partita e' aperta e a questo punto e' tutta politica". Covassi ha confermato che i Paesi dell'Est spingono, "come anche Amsterdam e Barcellona, tante citta'. Noi, come Commissione, abbiamo pubblicato a fine settembre una relazione che e' la piu' oggettiva possibile sulla base delle candidature ricevute".

Ema, oggi il primo confronto politico

Oggi pomeriggio a Lussemburgo i ministri dei 27 paesi dell'Ue senza Regno Unito si confrontano per una prima discussione politica riguardo alla destinazione delle due agenzie europee che devono lasciare Londra, quella dei medicinali (Ema) e quella bancaria (Eba). La decisione finale sara' presa in novembre, ma dopo che la Commissione ha comunicato. il 30 settembre, le sue valutazioni sulle candidature (19 citta' per l'Ema, fra cui Milano, e 8 per l'Eba), e' cominciato il dibattito tecnico. Le questioni da sciogliere sono diverse: da un lato i criteri "tecnici" a partire da quale sede garantira' la migliore continuita' al funzionamento dell'agenzia, dall'altro quelli piu' "politici" o "geopolitici", secondo i quali la sede dovrebbe andare in un paese che non ospita gia' un'istituzione o un'agenzia Ue, magari in un paese dell'Est (la capitale slovacca Bratislava e' la candidata di cui si parla in questo caso). I giochi sono ancora molto aperti, riferiscono fonti diplomatiche, e non esistono fronti compatti (neanche quello dei paesi dell'Est con i baltici lo sarebbe).

Milano e' fra le 5 favorite per l'Ema, assieme a Amsterdam, Copenhagen, Vienna e (nonostante la crisi politica catalana) Barcellona. Sono queste cinque, fra l'altro, le citta' in cui il personale dell'Ema preferirebbe trasferirsi e questa, nonostante non faccia parte dei criteri "tecnici" fissati, e' una delle condizioni che garantirebbero continuita' per il funzionamento. Nonostante Francoforte sia data per favorita, neanche sull'Eba la scelta e' data per scontata negli ambienti diplomatici Ue. Ed entrambe le partite si intrecciano con quella della presidenza dell'Eurogruppo, che dovra' essere giocata entro dicembre: l'attuale presidente Jeroen Dijsselbloem scade a gennaio. Alla riunione di domani partecipera' per l'Italia il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi. Pur non essendo all'ordine del giorno del vertice, della questione discuteranno sicuramente anche i leader al Consiglio europeo di giovedi' e venerdi' a Bruxelles.

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