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Emergenza profughi a Milano: e il "boom" deve ancora arrivare
Profughi a Milano

Profughi a Milano: l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ha acconsentito alla proposta del procuratore capo del Tribunale di Milano per aprire un centro di pronto intervento dedicato in modo specifico ai minori stranieri non accompagnati. Già da oggi, il Comune metterà a disposizione di mamme e bambini degli spazi alla Cascina Cuccagna e al Cam di via San Marco. E aprirà uno spazio al Memoriale della Shoah al Binario 21.

Interventi tampone di secondo piano rispetto alla vera e propria emergenza che è già in corso e che è destinata a peggiorare con le prossime settimane: le strutture comunali sono già al limite ma il vero boom di arrivi deve ancora esserci. Per questo Majorino preme su prefetto e governo chiedendo la disponibilità del campo base di Expo, della caserma di via Corelli di altri spazi nell’area della Centrale e di alcune palazzine dell’Ospedale militare di Baggio.

"Se non c’è una strategia nazionale degli arrivi non possiamo reggere l’urto. I luoghi più ospitali come la Sicilia e Milano vengono presi d’assalto. C’è chi accoglie come noi mentre la maggioranza dei Comuni si gira dall’altra parte. È ingiusto", lamenta l'assessore, che parlerà della situazione con il premier Matteo Renzi domani a Milano.

Nel frattempo i milanesi continuano a dimostrare la propria generosità. Sono piu' di 500 gli scatoloni riempiti con beni di prima necessita' donati all' Hub di via Sammartini 122, nei pressi della Stazione Centrale, per far fronte alla nuova emergenza che la citta' sta vivendo in queste ore. Nel giro di due pomeriggi, dopo l'appello lanciato dal Comune di Milano e da Fondazione Progetto Arca, la catena di solidarieta' non si e' fermata portando ad un risultato sorprendente. Seguendo alla lettera le indicazioni su cosa era piu' utile sono stati raccolti alimenti per bambini, lenzuola singole, vestiti estivi sportivi per uomini e ragazzi, prodotti per l'igiene personale di adulti e neonati.

"Dobbiamo ringraziare ancora una volta tutti i milanesi - ha commentato Majorino già nella giornata di sabato - che anche oggi non hanno fatto mancare la loro vicinanza e il loro sostegno concreto a chi ha piu' bisogno. Milano non e' solo una citta' capace di accogliere centinaia di persone affrontando momenti molto difficili, ma anche una citta' che ad ogni richiesta di aiuto dimostra sempre di essere solidale e generosa. Grazie anche a tutti gli operatori e ai volontari che ieri e' oggi hanno raccolto e organizzato i beni che saranno distribuiti".

"Ogni volta - dice il presidente di Progetto Arca, Alberto Sinigallia - mi stupisco della prontezza e della generosita'dei milanesi: in tantissimi hanno risposto al nostro appello donando esattamente cio' di cui in questo momento c'e' piu' bisogno. Un ringraziamento speciale va anche ai volontari e alla loro instancabile disponibilita', che da quando e' iniziata l'emergenza profughi - nell'ottobre 2013 - si rinnova ogni giorno con passione ed entusiasmo."

AGGRESSIONE NEL CENTRO DI QUARTO OGGIARO - Nel frattempo si registra un nuovo fatto di violenza, accaduto nella serata di ieri al centro di accoglienza di via Mambretti, Quarto Oggiaro: una banale lite tra un sudanese, un siriano e un tunisino è degenerata sino a che il sudanese, Youssef Sedek, 27 anni, ha estratto un coltello e si è avventato sul tunisino. L'aggressore è stato arrestato dalla Polizia, mentre l'aggredito non è in pricolo di vita. Ma ferite all'addome sono state riportate anche dal siriano. Le fragili condizioni di salute mentale di Sedek erano note agli operatori della fondazione Progetto Arca che gestiscono il centro accoglienza, ma l'emergenza in corso ha impedito di affrontare con le necessarie misure il suo singolo caso.

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