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Milano
Elezioni europee, Majorino si candida: "Contro la Brexit leghista"
Pierfrancesco Majorino

Pierfrancesco Majorino si candida alle Europee. Alla fine l'assessore al Welfare del Comune di Milano, prima scelta di Beppe Sala e uomo forte di Zingaretti sotto la Madonnina, ha sciolto la riserva. Malgrado la presenza di Giuliano Pisapia, che insiste sullo stesso elettorato, Majorino ha deciso di mettersi in gioco. Lo ha detto, intervistato durante gli Stati Generali del Comune, l'iniziativa dell'associazione Cronisti in Comune che ha animato l'intera giornata politica.

"Ho dato la mia disponibilità al Partito Democratico a candidarmi alle Europee. Poi sarà il Pd a scegliere con i suoi organismi se mettermi in lista. E decideranno gli elettori. Sono pronto per questa sfida perché credo molto che si debba dare tutti il massimo per far vincere l'Europa democratica e contrastare la Brexit all'italiana che serpeggia dalle parti della Lega. Se posso dare una mano lo farò", ha spiegato Majorino.

La reazione di Pierfrancesco Maran è di grande fair play, con l'annuncio che non correrà: "Credo che un esponente di Milano possa bastare, visto che ci sono anche il Piemonte e la Liguria a dover essere rappresentate".

Intanto, se Majorino annuncia la sua candidatura, pare si stiano scaldando anche i cattolici. Fabio Pizzul, - a quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano - sarà in corsa per Strasburgo e sta già organizzando la sua campagna elettorale. Sarebbe quindi un altro “milanese” pronto a volare in EuropaLa candidatura di Fabio Pizzul ha l’obiettivo di riunire i cattolici e cristiano-democratici presenti a Milano e legati al mondo del terzo settore, vicino alla Curia. In Comune poi c’è un altro rappresentante vicino all’area catto-dem del consigliere regionale Pizzul, ed è l’assessore ai Trasporti, Marco Granelli, che condivide con lui una vicinanza di spirito e militanza nelle organizzazioni come Acli e Caritas.Contarsi e contare dunque: questi gli obiettivi della corsa del capogruppo Pd in consiglio regionale verso il Parlamento Europeo.

Le speranze concrete di essere eletto? Sono da valutare. Sebbene Pizzul sia un vero campione di preferenze, l’investimento in una campagna elettorale transregionale deve servire non solo a raggiungere il Piano A, ma almeno a segnare un piano B. Come quello di essere in prima fila per il Parlamento di Roma qualora si dovesse andare a votare prima del previsto.Basta fare due calcoli: anche nella rosea ipotesi che il Pd superi di almeno due punti il suo ultimo risultato elettorale arrivando quindi a superare soglia 20% i seggi sicuri nell’area Nord-Est non sono molti. Il primo sarebbe occupato da Giuliano Pisapia, sicuro capolista; quindi per il Piemonte quello destinato a Mercedes Bresso e per la Liguria quello che andrà Brando Benifei. L’altro nome su cui si punta molto è quello di Irene Tinagli, mentre al quinto seggio si dovrà sedere Patrizia Toja, ormai veterana di Strasburgo. Poi c'è Pierfrancesco Majorino, come già detto.

Per Pizzul dunque la candidatura rientra nell’ambito delle speranze, ma anche della strategia: qualsiasi risultato raggiungerà, potrà essere portato come un salvadanaio di voti da usare per Camera o Senato.

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