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Milano
Ex scali ferroviari, pronta la bozza del documento di indirizzo
Scali ferroviari: gli scenari dei team di architettura

E' pronta la bozza del documento di indirizzo sugli ex Scali ferroviari che dovrebbe presto approdare in consiglio comunale. Dopo l'approvazione dello scorso 14 novembre, la delibera è passata alle commissioni consiliari ed è stata oggetto anche di dibattiti pubblici. Parallelamente, le Commissioni si sono dotate di un tavolo tecnico, composto da esperti indicati dai Gruppi consiliari, per approfondire i temi di maggior rilievo relativi all’Accordo di Programma. Molteplici percorsi, per i quali è giunto ora il momento di "fare sintesi". Ecco dunque, nella bozza di documento siglata dal Pd, quelle che sono le indicazioni in tema di funzioni prioritarie e di usi degli scali per le quali i consiglieri chiedono l'impegno di assessore alla partita e Giunta:

A) La quota di aree cedute per la realizzazione di grandi aree a verde deve essere almeno pari ai due terzi del totale della superficie oggetto dell’Accordo di Programma, anche se la quota potrà essere differenziata nei diversi scali.

B) L’Accordo di Programma dovrà garantire un sistema di connessioni ecologiche tra i nuovi parchi negli scali e col verde esistente nelle sue prossimità, attraverso la cintura ferroviaria mediante la rinaturalizzazione dei fasci ferroviari secondo il modello del progetto “Rotaie verdi”.

C) Va confermata la proposta relativa al servizio cosiddetto “Circle line” che si verrebbe a costituire sulla parte di anello ferroviario esistente a Sud, Est e Nord, e che garantirebbe due obiettivi: un servizio di capillare accessibilità del tessuto urbano semicentrale e un raccordo tra i servizi radiali verso il centro. La sovrapposizione dei servizi S+R di relazioni diverse consentirebbe di creare corridoi ad elevata frequenza.

D) Le funzioni di carattere residenziale costituiscono un elemento del “fare città”. In questo quadro è fondamentale che sia assicurata una quota significativa di residenza sociale, atta a rispondere ai bisogni emergenti da parte dei ceti sociali con minori disponibilità economiche e di particolari gruppi sociali che necessitano anche di abitazioni temporanee (studenti, lavoratori temporanei, parenti dei pazienti ospedalieri, etc..). Nei piani attuativi andrà privilegiato l’affitto sulla vendita. Gli Scali devono essere anche occasione di nuove soluzioni abitative rivolte alla classe media. Almeno il 30% del totale della slp totale generata negli scali deve essere riservato a residenza in forma convenzionata e sociale, eventualmente ricomprendendo anche forme di edilizia in convenzione ordinaria (in affitto e in vendita).

E) Tutti gli interventi di carattere residenziale devono essere guidati da principi di progettazione ecologica e di sostenibilità energetica, oltre che di integrazione tra attività e funzioni, con l’inserimento di funzioni non residenziali ai piani terra degli edifici.

F) Gli scali, nel loro complesso, devono essere in grado di ospitare un mix di funzioni che risponda alla strategia urbana in modo flessibile. In particolare gli sviluppi innovativi delle attività manifatturiere, commerciali e artigianali necessitano di una forte integrazione in un contesto urbano come quello previsto negli Scali.

G) Gli Scali di maggiori dimensioni devono essere considerati come localizzazioni privilegiate per l’insediamento di funzioni pubbliche e di servizio (a tal fine si impegna la Giunta ad analizzare la possibilità di concentrare gli uffici comunali in una sede unica razionalizzando l’organizzazione esistente e valutando anche gli Scali tra le possibili località).

H) L’attività di carattere commerciale deve escludere la localizzazione di centri commerciali di grandi dimensioni, mentre va promossa la localizzazione di forme innovative di commercio di quartiere, intrecciato anche ad attività di carattere artigianale e per il tempo libero e lo svago.

I) Le attività produttive, sia di carattere artigianale o neo-manifatturiero (anche attraverso le forme del co-working, dei fab-lab, etc.), sia di natura terziaria e direzionale, devono essere coerentemente progettate in connessione con le altre funzioni previste, secondo mix funzionali differenziati scalo per scalo, e devono essere in grado di integrarsi nella progettazione di nuovi quartieri caratterizzati da una pluralità di usi e di popolazioni, non solo residenti;

J) I grandi spazi a verde che saranno realizzati in tutti gli scali, ma soprattutto in quelli di maggiori dimensioni, devono essere pensati a partire da progetti di paesaggio capaci di immaginare aree a verde progettate per utilizzi differenti, compresi quelli culturali e legati alla salute e alle attività sportive. Particolare attenzione progettuale dovrà essere dedicata al parco dei bambini allo Scalo Farini e al tema delle connessioni ecologiche lungo i binari dei treni sia per quanto riguarda il recupero di ambiti dismessi (come l’itinerario per Chiaravalle) sia le iniziative volte alla riduzione del rumore, a garantire itinerari ciclopedonali dove possibile.

K) Gli Scali Ferroviari, soprattutto dove siano prossimi ad altre aree di trasformazione caratterizzate da funzioni di natura culturale o di formazione, potranno ospitare attività culturali, anche di natura privata, legate alla musica, all’arte, all’architettura valorizzando ove possibile edifici esistenti;

L) Questo insieme di indicazioni deve essere garantito nell’insieme degli Scali, ma le modalità di articolazione devono essere differenziate a seconda del contesto urbano in cui i singoli Scali sono collocati. Da questo punto di vista si conferma la necessità di realizzare:

I. Un grande parco unitario e plurifunzionale sull’area di San Cristoforo;
II. funzioni legate alle filiere della moda, del design e delle economie creative nello scalo di Porta Genova
III. un grande parco unitario sullo Scalo Farini, che potrebbe anche ospitare attività innovative di carattere produttivo o grandi funzioni pubbliche;
IV. attività connesse alla prossimità con sedi universitarie negli scali di Lambrate e di Greco
V. attività di natura culturale e attività connesse al distretto dell’agricoltura sostenibile sullo scalo di Porta Romana.

M) Poiché il processo di trasformazione degli Scali richiederà tempi molto lunghi è indispensabile immaginare un percorso che favorisca gli usi temporanei e la riconquista da parte della città di una quota di spazi (aree ed edifici) immediatamente fruibili, compatibilmente con le condizioni ambientali dei suoli. L’anticipazione della realtà ha il potere di alleggerire il periodo transitorio verso le soluzioni definitive, aprendo i recinti e mitigando i disagi che derivano dall’implementazione dei futuri processi di rigenerazione permanente.

N) La disciplina degli usi temporanei ove possibile potrà anticipare e sperimentare soluzioni, anche funzionali e innovative. Insieme ad attività più remunerative, potranno essere infatti ricavati spazi per lo sport, la didattica, lo svago, nonché spazi di creatività e lavoro per i giovani. Il coinvolgimento di giovani progettisti, nuovi imprenditori e delle comunità locali in tali iniziative potrà facilitare lo sviluppo di start-up, nonché rafforzare le reti di quartiere. Tra le azioni da intraprendere da subito per potere attivare usi temporanei è indispensabile avviare una mappatura delle aree abbandonate immediatamente disponibili per l’uso temporaneo, con definizione dell’orizzonte temporale e identificazione degli usi compatibili; l’attivazione delle aree immediatamente disponibili tramite bandi, concessioni e convenzionamenti da parte della proprietà; l’analisi delle problematiche ambientali e delle implementazioni necessarie ad incrementare le aree disponibili per il riuso a verde pubblico; l’introduzione di fasi di progettazione temporanea nei bandi di concorso per la realizzazione delle singole aree; la semplificazione delle procedure con l’obiettivo di favorire l’implementazione per fasi delle aree.

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