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Milano
Expo, bilancio solo dopo le elezioni. Il centrodestra: "Inaccettabile"

“Il rinvio della presentazione del bilancio Expo è inaccettabile. Il fatto che la società di audit abbia richiesto il rinvio e che Expo stia riducendo i suoi organici non possono essere considerate scuse per portare i milanesi alle urne senza che si sappia davvero come sono state gestite le risorse pubbliche affidate a Giuseppe Sala". A muovere le accuse è Corrado Passera. Il leader di Italia Unica, alleato di Stefano Parisi, aggiunge: "A cosa sarebbe dovuto questo improvviso slittamento di due mesi visto che si è sempre detto che il bilancio sarebbe stato reso pubblico a fine aprile? Sala deve rispondere prima delle elezioni di come ha utilizzato le risorse pubbliche che gli sono state affidate. Per chi basa la propria candidatura sulla sua presunta competenza nel gestire i bilanci dell’Esposizione universale nascondere questi dati fino alla fine di giugno, quindi fino a dopo il voto, vuol dire presentarsi con un’ombra pesantissima all'appuntamento elettorale”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Riccardo De Corato: "Il 3 marzo 2016 Giuseppe Sala dichiarò: 'Il bilancio Expo uscirà ad aprile, in piena campagna elettorale. Non mi sarei mai candidato se non fossi assolutamente tranquillo sui conti'. Sulla base di questo la sua candidatura a sindaco per il centrosinistra avrebbe dovuto essere inattaccabile e sulla base di questo non sarebbe dovuta essere necessaria la commissione d'inchiesta Expo. Insomma: i conti sarebbero stati pubblici prima delle elezioni e quindi non c'era da preoccuparsi. E invece cosa succede, caso strano? Il bilancio Expo non arriverà ad aprile ma il 30 giugno, dopo le elezioni. Sia Expo che Arexpo rimandano con la scusa che l'Agenzia delle entrate deve fare una valutazione sulle aree. Se dovessimo vincere noi le Amministrative, faremo chiarezza su tutto nei minimi dettagli. Ma dovesse vincerle il centrosinistra, dovremmo assistere a Sala (sindaco) che controlla i conti di Sala (commissario). Sarebbe la barzelletta dell'anno, il de profundis della trasparenza. Per quanto riguarda le aziende che stanno fallendo perché vantano un credito non saldato con Expo, in Commissione oggi è stato spiegato che alcuni lavori sono stati subappaltati. Nei casi in cui il subappalto è stato gestito da Com.Expo alcune ditte non sono state pagate. Ma i subappalti erano autorizzati da Expo e anche la Com.Expo. Mentre ai creditori si continua a dire “dobbiamo fare delle analisi”, i dipendenti vengono licenziati e le ditte falliscono. Resta infine da capire quanti soldi ancora deve dare il Comune. Il presidente del collegio dei liquidatori Alberto Grando il 16 marzo aveva detto che il conto ammontava a 4 milioni, ma adesso si è parlato di 8 milioni e non si sa se in più rispetto ai quattro o se come conto totale”.

"E' incomprensibile la decisione di far slittare il bilancio 2015 della società expo al 30 giugno. Expo è terminata da quasi 6 mesi e ancora i numeri non ci sono? I cittadini prima di votare il 5 giugno devono sapere se Expo è stata bene o male amministrata, soprattutto perchè si apprestano a fare una scelta elettorale che comprende anche mister expo tra i candidati. La scelta di proroga suona da una parte come una presa in giro per i milanesi, dall'altra come una (davvero poco) casuale fortuna elettorale per Beppe Sala". Così Nicolò Mardegan, candidato sindaco lista civica di centrodestra NoixMilano.
 

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