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Milano
Expo, Corte dei Conti: danno erariale su appalto 'Vie d'acqua'

Expo, Corte dei Conti: danno erariale su appalto 'Vie d'acqua'

La Procura regionale della Corte dei conti della Lombardia ha notificato un atto di citazione per un danno erariale, quantificato in misura superiore ad un milione e mezzo di euro, nell'ambito del procedimento di responsabilita' amministrativa istruito per procedura di gara indetta dalla societa' pubblica Expo 2015 spa. Ne da' notizia un comunicato della stessa Corte.

"L'attivita' investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Milano - si legge nella nota - ha consentito l'avvio dei paralleli procedimenti di responsabilita' erariale da parte della Procura Regionale della Corte dei conti, con l'ausilio del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano della Guardia di Finanza". Si tratta, in particolare, della procedura di gara per l'affidamento dell'appalto lavori per l'esecuzione del progetto Vie d'acqua sud- canale e collegamento Darsena-Expo/Fiera.

La contestazione erariale ha riguardato il soggetto responsabile unico del procedimento e presidente della commissione aggiudicatrice per l'affidamento di questo appalto. La gara e' stata aggiudicata a un'ati guidata dall'impresa G. Maltauro Costruzioni spa per un importo complessivo di 42.537.508 euro, con ribasso offerto del 23,00%. In corso d'opera il progetto ha subito modificazioni che hanno comportato la realizzazione solo di parte delle opere previste.

La quantificazione economica delle opere effettivamente eseguite dall'appaltatore risulta pari a 13.420.815,99 euro. Secondo la Corte dei Conti, "il soggetto titolare delle funzioni in Expo 2015 spa, gia' indicate, poneva in essere una serie di condotte finalizzate ad assicurare la costante 'messa a disposizione' dello stesso mediante atti contrari ai doveri inerenti il suo ufficio allo scopo di agevolare a vario titolo il conseguimento della commessa pubblica da parte dell'impresa". 

Nei confronti dell'ex manager di Expo Antonio Acerbo sono stati contestati il danno non patrimoniale all'immagine della societa', il danno patrimoniale da tangente e il danno alla concorrenza. L'atto di citazione costituisce una sorta di richiesta di rinvio a giudizio. Per il danno all'immagine sono stati quantificati 372.000 euro; per il danno da tangente 186.300 euro, "sul quale, previa deduzione del versamento di euro 100 mila, effettuato a beneficio della predetta societa', residua l'importo di euro 86.300"; per il danno alla concorrenza 1.342.816 euro "computati, in via principale, con il criterio del 10% sull'importo dei lavori eseguiti (mancato guadagno con criteri di convenienza economica per la p.a.); ed in subordine, euro 193.394,00, computati sulla seconda offerta rilevata in graduatoria (criterio dell'aspettativa contrattuale perduta in concreto)"

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