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Fabbrica del Vapore di Milano: inaugura la mostra Axis

Fabbrica del Vapore: la mostra Axis: London Milano 2017


Mercoledì 13 dicembre si inaugura la mostra Axis: London Milano 2017 presso Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4), con curatela di Alan Rankle. La mostra con il patrocinio del Consolato  Generale Britannico di Milano presenta 46 opere degli artisti inglesi Catherine Ballet, Jake and Dinos Chapman, Tim Craven, Claudia De Grandi, Oska Lappin, Stephen Newton, Overlap, Matthew Radford, Alan Rankle, Kirsten Reynolds, Cat Roisseter, Charlotte Snook, Walter and Zoniel, Rebecca Youssefi.  Il catalogo della mostra è introdotto da un saggio dell’autrice e produttrice cinematografica curatrice Judy Parkinson.

La mostra prodotta da V&A – Vento & Associati, in collaborazione con l’associazione Milano Vapore presieduta da Giampaolo Giorgio Berni Ferretti e l’Alan Rankle Studio di Londra, nell’ambito del progetto Spazi al Talento del Comune di Milano – Fabbrica del Vapore, e con il patrocinio del Consolato Generale Britannico di Milano, propone i concetti della new art di Londra con un eclettico mix di pittura, fotografia e video. La mostra racchiude le risposte ad un’indagine sul rapporto tra abilità di una tecnica personale e il ruolo cruciale dell’artista di creare una connessione reale e profonda con la condizione umana. Tale ricerca ha caratterizzato la carriera artistica di Rankle, così come l’approccio curatoriale.

Rankle, grazie anche all’artista italo-brasiliana Claudia De Grandi, ha quindi selezionato tredici dei migliori artisti del momento britannici o comunque operanti sulla scena londinese. Ogni artista selezionato può essere considerato un virtuoso nel proprio ambito stilistico. Tale composizione collettiva delle opere interagirà con lo spazio industriale allo scopo di provocare nel pubblico una reazione di sottile volatilità e di stimolo alla riflessione.

«Nel curare le opere di questi artisti ispirati sto cercando di evocare lo spirito di ciò che il maestro italiano Alighiero Boetti definì la “psiche collettiva della natura” – spiega Rankle – in un certo senso, curare come artista significa accettare la nozione dell’“og- getto trovato”. Il ready-made è stata al centro della pratica delle avanguardie dal Dada al Sur- realismo; tuttavia, prendere questo per una conclusione logica implica un altro concetto più antico, quello dell’appropriazione. Questo è il significato dell’Arte Povera nel regno delle idee e chiaramente ciò ha numerosi paralleli anche nella musica, si pensi a Bob Dylan o Robert Plant. In conclusione, ciò che è importante è che un artista possa accedere in modo univoco all’incon- scio attraverso qualsiasi mezzo possibile, come lo intendeva anche Boetti».

«Abbiamo deciso di celebrare il lancio degli spazi espositivi di Tracce di Vapore con un tributo alla London Scene – spiega l’imprenditore culturale Andrea Vento – ed abbiamo chiesto al Maestro Alan Rankle un esercizio in cui il virtuosismo e la sensibilità degli autori possa interagire con la drammaticità di questo tempio post-industriale. Un esercizio esoterico perfettamente riuscito: grazie a Rankle, e agli artisti selezionati, la Londra dell’arte e della cultura non cessa di essere vicina ai nostri cuori».

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