Fabrizio Corona, inchiesta di riciclaggio sulla casa da 2,5 milioni

Fabrizio Corona, inchiesta di riciclaggio sulla casa da 2,5 milioni

Ancora un'inchiesta che ruota attorno agli affari di Fabrizio Corona, anche se questa volta lui non e' indagato. La procura di Locri ha chiuso un'indagine, su fatti che risalgono a una decina di anni fa, in cui si ipotizza il reato di riciclaggio sulla vendita della casa dell'ex fotografo dei vip. La notizia e' emersa nel corso dell'udienza che si e' svolta davanti ai giudici milanesi della sezione misure di prevenzione chiamati a decidere sul destino dei beni dell'imputato, in particolare sul sequestro della sua abitazione, dei soldi trovati nel controsoffitto dell'abitazione della sua assistente Francesca Persi e del denaro, quasi 900mila euro, trovato in due cassette di sicurezza in Austria.

Fabrizio Corona, inchiesta di riciclaggio: indagati due ex collaboratori


E' stato il pm della Dda Alessandra Dolci a comunicare che due ex collaboratori di Corona, Tommaso Delfino (oggi sentito come teste - imputato di reato connesso e avvisato quindi della facolta' di non rispondere) e Marco Bonato, sono indagati per riciclaggio in relazione a una parte del denaro usato per acquistare, quasi dieci anni fa, l'abitazione milanese di Corona. La somma sarebbe stata distratta dalle casse della societa' fallita di Corona. Tra i testi che hanno deposto oggi c'e' chi spiega la scelta di intestare la casa di via De Cristoforis, zona corso Como a Milano, valore 2,5 mln di euro, all'amico e collaboratore Marco Bonato perche' Corona era appena stato arrestato. "Io penso che sia scandaloso, e' una cosa che non sta ne' in cielo, ne' in terra", e' intervenuto Corona, presente in aula, a proposito delle accuse nei suoi confronti. E, per l'ennesima volta, ha ribadito che i soldi sequestrati erano frutto del suo lavoro. L'udienza e' stata aggiornata a giovedi' per l'ascolto degli ultimi testi.