Fibrillazioni romane in Regione. Fi teme l'escalation. Rumors
Se la strana coppia Movimento 5 Stelle - Lega terrà alle prime temperie del governo anche in Lombardia potrebbero cambiare gli equilibri della maggioranza
di Fabio Massa
Che cosa succede in Regione Lombardia? C'è agitazione. Molta. Politica, prima di tutto. Tutti attendono che cosa succederà a Roma. Se davvero la strana coppia Movimento 5 Stelle - Lega terrà alle prime temperie del governo. Se questo dovesse avvenire, con Forza Italia che giorno dopo giorno si allontana dalle posizioni di Salvini, è chiaro in Lombardia (ma non solo) la tensione politica salirebbe esponenzialmente. Anche perché - ipotizza qualche falco leghista - se in maggioranza entrasse il Movimento 5 Stelle, e Forza Italia andasse all'opposizione, magari seguita da Fratelli d'Italia, i numeri per governare rimarrebbero grosso modo gli stessi. Forza Italia ha infatti oggi 14 consiglieri. Il M5S 13. Due Fratelli d'Italia. I consiglieri persi sarebbero solo tre, se Fi e FdI andassero via. Abbastanza da attuare la rivoluzione. Rivoluzione che se alcuni falchi leghisti avrebbero in mente di provocare, ha in Attilio Fontana, il presidente, il più alto impedimento. Il governatore è un moderato, e sa perfettamente che innescare una crisi di questo tipo comporterebbe enormi rischi. In più con molti esponenti di Forza Italia condivide percorsi comuni e fiducia riposta nel tempo. E molti di loro ricoprono ruoli chiave, come l'assessorato alla Sanità, la vicepresidenza, lo sviluppo economico, la presidenza del consiglio.
Tuttavia, anche senza arrivare al ribaltone completo, di certo l'esperienza di governo romana metterà a dura prova la pazienza degli azzurri, ridotti politicamente rispetto a qualche mese fa. Continua l'incertezza su chi sarà il prossimo segretario regionale. Ad oggi la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini mantiene il ruolo con autorevolezza, ma si scaldano in panchina da una parte Licia Ronzulli e dall'altra Alessandro Cattaneo. Sceglierà Silvio Berlusconi, ovviamente. Il quale è decisivo, in questo momento. Se infatti si alzasse il conflitto con Salvini, magari innescato da un progetto di lunga traiettoria con Matteo Renzi, l'ex premier potrebbe decidere per la guerra su tutti i territori. A quel punto i falchi della Lega avrebbero via libera. Per adesso stanno tutti a guardare e sperano che la fantapolitica non diventi politica.
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