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Milano
Filctem-Cgil Lombardia: Industria 4,0, le opportunità e i rischi
Elena Lattuada

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - “Innovazione e governo del cambiamento. Industria 4.0: opportunità e rischi. Questo è il titolo del convegno della Filctem Cgil Lombardia che si è tenuto oggi presso il Salone della Società Umanitaria a Milano. A presiedere l’incontro Alberto Motta, segretario generale della Filctem Milano. Dopo l’introduzione di Rosalba Cicero, segretario generale della Filctem Lombardia, Clemente Tartaglione, economista di Ares 2.0 ha presentato la ricerca dal titolo “Scenari di competitività e di occupazione per le imprese del sistema industriale dei settori della Filctem Lombardia”.

Tra gli interventi quelli di Elena Lattuada segretario generale della Cgil Lombardia e Vittorio Maglia economista di Federchimica. Al termine, le conclusioni di Emilio Miceli Segretario Generale della Filctem nazionale. Nella sua introduzione Rosalba Cicero ha sottolineato le luci e le ombre di questo processo, valutandone l’impatto sul lavoro. “Pensiamo - ha detto - a un’innovazione che riduca e non aumenti le disuguaglianze, che migliori la qualità del lavoro e della sicurezza nel lavoro. Per quanto riguarda gli investimenti, il chimico-farmaceutico e le multi utility hanno già elementi di innovazione (col big-data, la tecnologia di simulazione e l’utilizzo di materiali nano strutturati), e ci sono grandi aziende della gomma e plastica e del tessile abbigliamento che hanno investito in prodotti di qualità e in integrazione di processo, ma in generale c’è ancora una forte arretratezza di innovazione, in un tessuto produttivo di piccole e medie imprese. Tuttavia se c’è una regione in Italia che ha molte opportunità questa è proprio la Lombardia, per la presenza di università e centri di ricerca di alto livello, per il polo tecnico scientifico che sorgerà sull’area Expo in cui impresa, università, istituzioni e centri di ricerca lavoreranno insieme a progetti condivisi, e per il previsto centro mondiale di ricerca e mappatura genomica”. Risposte interessanti nella ricerca di Ares 2.0, illustrata da Clemente Tartaglione. “Qualcuno parla di una perdita dal 30% al 35% degli attuali occupati; il Forum Economico Mondiale afferma che entro il 2020 nei 15 paesi oggetto della ricerca (il 65% della forza di lavoro mondiale), i posti di lavoro che perderemo saranno oltre cinque milioni, ma tutti concordano nel sostenere che nasceranno altri lavori a competenze elevate. Il 65% dei bambini che inizia ora a studiare, farà un lavoro che oggi non esiste”. Elena Lattuada ha sottolineato “come parlare oggi di Industria 4.0 ha il pregio di far riemergere questo termine, industria, nel dibattito, e forse anche il concetto che c'è un binomio tra impresa e lavoro. Un binomio che va ribadito perché spesso, quando si parla di Industria 4.0, si dimentica, quasi che questi processi lo mettessero in discussione. Nel corso degli anni della crisi si è prodotto un deserto produttivo e occupazionale con cui bisogna fare i conti, che ha approfondito diseguaglianze e creato nuove povertà”.

 “La sfida è provare a traguardare anche le fasi difficili con coraggio, dunque alla Regione diciamo che va bene sostenere con investimenti pubblici il sistema delle imprese, ma si pone il problema del controllo e del governo del rapporto tra investimenti pubblici ed esito di tali investimenti, un esito che sia ovviamente diverso dalla delocalizzazione e segni davvero processi di crescita”, ha chiarito Lattuada. 

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