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Milano
Fine vita: Cappato, aumentano le richieste di suicidio assistito
Marco Cappato (foto Lapresse)

Fine vita: Cappato, aumentano le richieste di suicidio assistito

"C'e' bisogno di altre persone come Cinzia Fornero; le ultime quattro persone non le ho piu' accompagnate io e neanche questa volta sono andato. Io sono il responsabile legale di questa associazione a delinquere ma siccome le richieste stanno aumentando continuamente, anche attraverso il numero bianco che abbiamo messo a disposizione, c'e' bisogno di altre persone come Cinzia e come Paolo, che ha sottoscritto le dichiarazioni depositate oggi ai carabinieri di Milano. Quindi, anche Paolo con Cinzia sono potenzialmente processabili per un reato fino a 12 anni di carcere". Lo ha detto il tesoriere dell'associazione 'Luca Coscioni', Marco Cappato, che stamattina si e' autodenunciato alla caserma dei carabinieri di Milano Duomo per il suicidio assistito di Margherita Botto, 74enne milanese, professoressa di lingua e letteratura francese e traduttrice, morta in Svizzera martedi' mattina.
 

Fine vita, Cappato: "Sono oltre cinque richieste al giorno"

La donna era affetta da adenocarcinoma al terzo stadio. A occuparsi dei rapporti con la clinica svizzera e dell'accompagnamento sono stati il fratello, Paolo Botto, e Cinzia Fornero, iscritta all'associazione Soccorso Civile, che fornisce l'assistenza diretta alle persone che hanno scelto il fine vita all'estero, della quale e' presidente e responsabile legale Marco Cappato. "Sono oltre cinque richieste al giorno", riferisce Cappato. "Non tutti quelli che lo chiedono avrebbero i requisiti, magari nemmeno in Olanda. L'unico consiglio che possiamo dare e' di rivolgersi a uno psichiatra, per esempio, ma e' chiaro che la condizione di clandestinita' nella quale tutto questo e' confinato peggiora la possibilita' di informazione e conoscenza per le persone. Credo che chi ci contatta sia la punta di un iceberg di una realta' molto piu' diffusa nella societa' italiana e sempre piu' diffusa". 

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