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Milano

Lombardia: Fontana, non sono razzista ma difendo popolo italiano

 

Il candidato governatore del centrodestra in Lombardia, il leghista Attilio Fontana, assicura: "Non sono razzista. A dimostrarlo ci sono anni di politica senza macchia". Cosi' si difende in un'intervista al 'Giornale' dopo la bufera per i suoi commenti sulla razza bianca. Parole che Fontana torna a definire "un lapsus".

"La Lega - sostiene il candidato - non e' razzista. Invece di razza dovevo dire popolo italiano o cultura nazionale che vanno difesi da un'invasione che rischia di distruggerci". Secondo Fontana, "emigrare e' la cosa peggiore che possa capitare, dobbiamo impedirla. Non possiamo accogliere un miliardo di persone". Il candidato promette che non dira' piu' 'razza bianca' "ma diro' sempre - si impegna - che la nostra gente e la nostra cultura vanno difese".

"Razza bianca", Fontana: "Espressione inappropriata ma... compare anche nella Costituzione"


"Io ammetto di aver usato una espressione inappropriata", pero' "dobbiamo cambiare anche la Costituzione perche' e' la prima a parlare di 'razze'". Cosi' Attilio Fontana e' tornato sull'espressione "razza bianca" utilizzata in un'intervista a 'Radio Padania'. "Fin dall'inizio ho detto che ho usato un'espressione inopportuna, pero' il principio rimane", ha spiegato il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia. Nell'intervista a 'Radio Padania', sull'immigrazione, "volevo evidenziare come un discorso lasciato al caso rischi di essere devastante". Cosi' Fontana."Io, da cittadino italiano, mi vergogno di vedere immigrati che vivono nella case abbandonate o costretti per sopravvivere ad entrare nella malavita", ha proseguito il candidato del centrodestra alla presidenza della regione Lombardia, intervistato da Paolo Liguori per 'Tgcom24'.

Fontana: "Io argine contro il rischio che il centrosinistra smantelli il nostro buon lavoro"


Attilio Fontana si pone come garanzia di continuita' a Palazzo Lombardia e come argine alla possibilita' che l'avvento del centrosinistra possa "smantellare" quanto fatto negli anni di "buon governo" del centrodestra. In un'intervista a Paolo Liguori su 'Tgcom24', il candidato alla presidenza della Regione Lombardia spiega di aver accolto come "un fulmine a ciel sereno" la proposta di correre al posto di Roberto Maroni avanzatagli a inizio anno da Matteo Salvini. Dopo due mandati come sindaco di Varese, racconta, "io avevo ricominciato la mia vita ordinaria, a lavorare nel mio studio" da avvocato. "Ho detto di si'" a salvini, continua, "perche' l'amministrazione e la politica sono malattie dalle quali e' difficile guarire". "Non ero a conoscenza delle scelte che stava facendo Roberto Maroni, quindi ho voluto sentire lui, prima di decidere. E poi non pensavo pensassero a me, non nascondo che mi ha inorgoglito". "Credo che il buon governo" di Maroni "debba essere riconfermato", insiste, spiegando che, oltre all'accordo col governo sull'autonomia, i due temi che ha intenzione di implementare sono i finanziamenti alla ricerca e l'estensione del provvedimento 'nidi gratis' ad altre fasce sociali. Il candidato democratico Giorgio Gori, obietta, "non sappiamo cosa proporra', visto che rappresenta un partito di sinistra, anche se lui e' un volto moderato". "Col centrodestra siamo sicuri che quello che e' stato fatto non verra' smantellato - argomenta - se invece arriva una forza che, al di la' della persona di Gori, ha delle idee diverse, quella sicurezza di non smantellamento non c'e'".

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