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IMPRESE-LAVORO.COM - Milano - “Sono circa 300mila i lavoratori autonomi della grande Milano che attendono da anni uno strumento legislativo che li faccia uscire dalle retrovie professionali”. A commentare il nuovo “statuto” del lavoro autonomo è Danilo Galvagni, segretario milanese della Cisl. “Il provvedimento approvato dal Senato a larga maggioranza è un passo avanti ma non basta. L’aspetto più fragile della normativa riguarda l’assetto previdenziale. Bene le tutele in caso di malattia, l’allungamento del congedo parentale, la deducibilità fiscale per le spese di formazione, la piena deducibilità degli oneri sostenuti per la garanzia contro i mancati pagamenti. L’errore resta la gestione separata Inps, che non ha mai aiutato nessuno e non è adeguata per la flessibilità dei ricongiungimenti. Ma anche quei lavoratori costretti a subire la frammentazione dei contratti e dei versamenti contributivi – molto preoccupante - hanno bisogno di maggiore equilibrio presente e futuro. L’auspicio è che – grazie al tavolo tecnico insediato per tradurre la legge in regolamenti applicativi – si allarghino le maglie previdenziali e poi la contrattazione di secondo livello faccia la sua parte per contribuire a risolvere i tanti problemi rimasti aperti. Per un’area come Milano il ddl rappresenta una buona base di partenza, ora anche le aziende che utilizzano il lavoro autonomo e le partite iva devono fare la loro parte”, conclude Galvagni.

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