Garlasco, Corte d'Appello Brescia: no a revisione del processo
No alla revisione del processo che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi
Garlasco, Corte d'Appello Brescia: no a revisione del processo
No alla revisione del processo che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco. La corte d'appello di Brescia ha bocciato l'istanza di revisione del processo presentata dai difensori dell'ex bocconiano sulla base di alcune indagini difensive che avrebbero accertato la presenza, sotto le unghie della vittima, di materiale genetico diverso da quello di Alberto Stasi. Una svolta investigativa che per i giudici d'appello di Brescia non basta comunque a giustificare una revisione processuale: hanno decretato "non luogo a provvedere", decisione che è stata notificata proprio oggi.
Garlasco, no alla revisione del processo. I legali di Stasi: "Presenteremo nuova istanza"
La Corte d'Appello di Brescia "non ha espresso nessuna bocciatura semplicemente perche' noi non abbiamo ancora formalmente chiesto la revisione". Lo affermano i legali di Alberto Stasi a proposito del 'provvedimento di non luogo a provvedere' pronunciato dai giudici bresciani sul 'caso' Garlasco. "E' un provvedimento che ci aspettavamo - spiega Fabio Giarda - la Procura Generale di Milano si era limitata a mandare gli atti relativi alle nostre indagini difensive alla Corte d'Appello di Brescia che, sulla base di questi, non poteva prendere nessuna decisione. I legittimati a presentare istanza di revisione sono infatti solo Alberto Stasi o i suoi legali. Presenteremo la nostra istanza alla Corte d'Appello di Brescia tra un paio di settimane, quando avremo completato i nostri accertamenti difensivi che stanno proseguendo".
In sostanza, gli avvocati di Stasi non hanno mai presentato un'istanza di revisione alla Procura Generale di Milano ma solo il loro dossier contenente gli accertamenti sul dna che sarebbe riconducibile ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Lo stesso incartamento che era stato depositato alla Procura di Pavia che ha indagato, come atto dovuto, Sempio, il giovane gia' ascoltato due volte dagli investigatori ai tempi delle indagini. I legali si sono presi tempo per effettuare nuove verifiche da riportare nell'istanza di revisione sulla quale la Corte dovra' pronunciarsi nel merito nelle prossime settimane. A piu' di 9 anni dall'omicidio, commesso il 13 agosto 2007, la vicenda si era riaperta a dicembre, dopo la condanna definitiva di Stasi a 16 anni seguita a due assoluzioni, quando i legali avevano comunicato gli esiti di nuove analisi di laboratorio condotte da un genetista.