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Milano
Giorgio Gori presenta la sua candidatura a Milano. La cronaca di Fabio Massa

15.38 - Intervento della speaker (vicesindaco) Anna Scavuzzo dopo l'assessore al Bilancio di Bergamo che ha citato l'esempio della città amministrata da Gori. "Giorgio sa esercitare il potere - spiega la Scavuzzo - in modo discreto. Dobbiamo tornare ad avere una Regione che fa accoglienza e fa del rilancio economico la cifra del proprio agire".

15.41 - Emilio Delbono Sindaco di Brescia, è stato "l'inventore" della candidatura di Gori: "Sono orgoglioso che c'è uno di noi che corre. Le città corroo, la Regione sta ferma. Siamo a punto cruciale della nostra storia. Le nostre imprese stanno andando avanti, le nostre amministrazioni comunali cercano di accompagnare il processo di crescita e sviluppo, ma non abbiamo grande spinta dalla Regione". E ancora: "Maroni è uno simpatico, ma ha tenuto ferma la Regione per cinque anni". 

15.49 - La Scavuzzo saluta il ministro Maurizio Martina e Piero Fassino. Nessuno cita Matteo Renzi.

15.50 - Gad Lerner parla della candidatura di Giorgio Gori. "Immaginavo saremmo stati tra pochi intimi. Invece siamo in tanti. Mi piace Gori per la sua scelta di autonomia, perché non si è lasciato incapsulare nel ruolo di spin doctor del renzismo. Magari ci avrebbe guadagnato il renzismo, se fosse rimasto. Abbiamo visto un campanello d'allarme in Sesto San Giovanni dove  abbiamo perso il punto di vista delle classi SUBALTERNE. Rispetto ai 22 anni trascorsi, è sicuramente il candidato più competitivo per la Regione Lombardia (saranno contenti Umberto Ambrosoli e la buonanima di Riccardo Sarfatti, ndR).

15.57 - Maurizio Carrara, presidente dei Comitati per Gori. "Parliamo di quel che volete, basta che non parliamo di Pio Albergo Trivulzio (il riferimento è alle polemiche leghiste dei giorni scorsi, ndr). Abbiamo una grande squadra, ma le campagne elettorali non si fanno senza soldi". Poi presenta la raccolta di fundraising per Gori: "Useremo format tradizionali e innovativi. Avremo campagne virali e innovative. Cerchiamo fundraiser per lanciare iniziative di raccolta fondi". 

16.03 - Pia Locatelli, storica esponente socialista. "Conosco Gori da circa 40 anni. Giorgio poco più che adolescente faceva parte del Collettivo Studenti Socialisti. Pubblicavano un giornale dedicato agli studenti, ovvero 'Il Morbillo'. Volevano essere puntini rossi in una provincia bianca, quella di Bergamo.  E' stato licenziato dal quotidiano Bergamo Oggi da Vittorio Feltri. Gori voleva scrivere di mafia a Bergamo e a qualcuno avrebbe dato fastidio. Pochi sanno che fece il servizio civile nel campo dell'ecologia". Poi la rivendicazione: "E' un riformista da sempre. Noi del Psi ci siamo".

16.15 - Piero Bassetti sul palco: "Dobbiamo costruire una maggioranza perché si vota secchi, un voto decide, e in Lombardia c'è tanta tranquilla conservazione. C'è sempre stata e non deve essere aggredita, ma catturata e convinta al nuovo che Gori rappresenta. Io ho 88 anni e vi parlo di innovazione. Dovremo riorganizzare l'imprenditorialità che è stata la nostra forza. Curare il presente e aggiornarlo a futuro vuol dire cambiare". E ancora: "La base del sovranismo è questo, il rischio è Salvini. Il problema non è Maroni, ma Salvini. Ed è sul rischio Salvini che noi dobbiamo sensibilizzare la Regione Lombardia che non vuol cambiare".

16.24 - Interviene l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, oggi leader di Campo Progressista: "Dobbiamo essere capaci in questi mesi non di accontentarci di una bellissima iniziativa, dove è risorto l'entusiasmo dell'impegno politico. In un'iniziativa dove le differenze sono tornate ad essere una ricchezza. Da stasera pancia a terra in tutta la Lombardia. Ricordo con tristezza l'ultima campagna elettorale, abbiamo vinto in tutte le grandi città ma siamo stati poco attenti nei territori della Lega. Stamattina mi ha chiamato il professor Prodi e mi ha detto di andare avanti nel tentativo di unire il centrosinistra. (lunghissimo applauso). Siamo in un momento difficile, di divisioni. Voglio fare ancora un appello a Mdp, a tutte le forze di sinistra, di ritornare a stare insieme. Gori sarà capace di unirci e guidarci".

16.35 - Il segretario regionale Alessandro Alfieri: "Chi si spende per la candidatura di Gori condivide la stessa tenacia nell'idea di unire, abbiamo bisogno di pontieri come Pisapia e Piero Fassino. Maroni? A me invece non sta neppure molto simpatico. Attenzione a non fare quell'errore di presentare Maroni come il volto moderato della Lega. E' come Salvini. Lui fa il moderato nei salotti milanesi ma quando va a Pontida applaude alle stesse cose che dice Salvini. Battiamoci per questo modello di centrosinistra lombardo plurale. A Mdp dico: "I vostri nemici non sono in questa sala". Il nostro avversario sta al trentanovesimo del Palazzo Lombardia: quello che ha messo Mantovani vicepresidente e assessore alla sanità, o Fabio Rizzi a fare la riforma sanitaria".

16.48 - Chiude Giorgio Gori. Ecco il discorso del candidato governatore. "Ho preferito stare dietro le quinte perché non ero sicuro delle mie reazioni rispetto a quanto detto. Quindi ringrazio tutti. Il sentimento con cui comincio questa corsa è un sentimento di grande onore per la stima che mi state dimostrando. Siamo partiti da qualche mese, diciamo la verità. Se avessimo aspettato non avremmo fatto una buon cosa. Per andare e incontrare e cercare di capire abbiamo girato la Lombardia. La sfida che abbiamo davanti è di dare una rotta al territorio, una Regione che va meglio a livello economico ma che non ha una guida né una visione. In questa regione esistono idee ed energie per fare le cose bene. Ci aspetta un sacco di lavoro ma siamo in grado di farlo. E' lo sforzo di un popolo, e non di una persona. Forse rimanere per tanto tempo fuori dalla stanza dei bottoni ci ha consentito di imparare. Molti sentono la Regione come una istituzione lontana, opaca, e incide nella vita di ciascuno di noi". 

"Io non credo che ci dobbiamo fare belli confrontandoci con altre regioni peggio amministrate. Questa Regione sta in Europa e si deve confrontare con l'Europa. Non basta un opuscolo di 75 pagine per dire che questa regione è speciale. Perché sotto la crosta ci sono un sacco di disuguaglianze. Possiamo anche essere i meglio in Italia e accontentarci. Oppure non accontentarci e fare qualcosa di più".

"Punteremo su una regione che abbia la sua forza nell'autonomia dei territori. A proposito di autonomia: è un tema che è stato popolare. Non voglio tornare sul referendum, ma osservo che gli slogan che hanno popolato la campagna elettorale sono scomparsi dal dibattito. Però vorrei evitare che il rilancio sulle competenze sia lo schermo di tutto quello che non è stato fatto in questi anni".

"Mi piacerebbe che non fosse determinante essere nato a Milano o nelle valli, in una famiglia ricca o una povera. Bisogna pensare all'ascensore sociale che ridia possibilità a tutti. Ci serve una visione inclusiva dello sviluppo, altrimenti sprechiamo un sacco di energia. Combatteremo i finti tirocini, i finti stage. C'è futuro oltre gli stage, e questo futuro si chiama lavoro".

"Lavoro in Lombardia significa manifattura. Questo settore è attraversato da una rivoluzione. Il 20 per cento delle imprese lombarda va da solo, cammina con le sue gambe. Ma tutto il resto del sistema produttivo lombardo ha invece bisogno di una guida e un sostegno che toccano a Regione Lombardia. Questo lavoro non si sta facendo, e quindi dobbiamo farlo noi. Non esiste che per accedere a un bando regionale si debba produrre un pacco di carta alto così. Non è pensabile che sia tutto così complicato".

"La Pedemontana è il simbolo del fallimento di questa stagione politica. Ma così anche i ponti, che tengono isolati territori delle province. Ponti che nessuno si è occupato di sistemare per tempo. Daremo priorità a investimenti per decongestionare le aree centrali e per connettere tutti i territori".

14.30 - Folla fuori dal Teatro della Verdi a Milano. Gori sceglie il tempio del riformismo milanese, gestito da Gianni Cervetti e Luigi Corbani per presentare la propria candidatura.

14.49 - Fitto conciliabolo tra tre uomini vicinissimi a Giuliano Pisapia. Gad Lerner, l'ex assessore Bruno Tabacci e lo storico portavoce Marco Dragone, oggi in Arexpo.

14.51 - Lo stile della campagna elettorale di Giorgio Gori ricorda quello di Beppe Sala, sindaco di Milano. Stesso grigio. La frase è "Andiamo a cominciare", che pare fare il verso all"Andiamo a governare" di Salvini. Importante il sottotitolo: Giorgio Gori per Regione Lombardia e non il peggiore "la Regione Lombardia per Giorgio Gori".

14.55 - Fermento sul palco con Titta Magnoli e Jacopo Scandella impegnatissimi.

15.01 - Sala pienissima alla Verdi. Tanti i volti noti, da Luis Orellana, ex del Movimento 5 Stelle, a Massimo Ferlini, a Piero Bassetti, a tutti i vertici del partito milanese e lombardo. 

15.05 - Beppe Sala apre. 
"Avevo nostalgia della campagna elettorale. La cosa bella della campagna elettorale: vai là ci sono 300 persone che ti vogliono sentire, all'inizio. Gli ultimi giorni vai là a cercare 12 voti. E' un momento importante per tutti noi. Sono molto contento di vedere questo teatro pieno, è un momento nel quale si parla finalmente dei temi dei contenuti della NOSTRA proposta. E' il momento nel quale si serrano le fila. La sinistra ha per se stessa e per il Paese il dovere morale di dimostrare quello che sa fare. Lo dico sempre: Milano non vuol dare lezioni ma vuole essere esempio di buona grande sinistra che governa bene. Poi ci sono le contingenze: le elezioni lombarde. Oggi siamo qui per Giorgio. Dobbiamo mettere insieme il nostro spirito e il nostro messaggio con l'idea di sostenere Giorgio che si prende, e questo dobbiamo riconoscerlo, una grande responsabilità. Il civismo sono gioie e dolori: non è mai maturo abbastanza ma è un elemento fondamentale. Le liste civiche non vanno ricordate solo quando si va a votare, ma bisogna dare spazio al civismo lombardo. Non guardiamo sondaggi... beh, anche se io guardo gli scommettitori per Ema per lunedì". 

15.08 - Anna Scavuzzo, vicesindaco, fa la speaker: "Non prenderò il centro del palco. Io darò il ritmo agli interventi". Poi a testimonianza di Ilaria Dallatana, collaboratrice di Gori fin dai tempi di Magnolia.

15.19 - Niccolò Carretta interviene: è il più giovane consigliere comunale di Bergamo. Durante il suo intervento, incentrato sul Modello Bergamo, si siede in sala Piero Fassino.

15.38 - Intervento della speaker (vicesindaco) Anna Scavuzzo dopo l'assessore al Bilancio di Bergamo che ha citato l'esempio della città amministrata da Gori. "Giorgio sa esercitare il potere - spiega la Scavuzzo - in modo discreto. Dobbiamo tornare ad avere una Regione che fa accoglienza e fa del rilancio economico la cifra del proprio agire".

15.41 - Emilio Delbono Sindaco di Brescia, è stato "l'inventore" della candidatura di Gori: "Sono orgoglioso che c'è uno di noi che corre. Le città corroo, la Regione sta ferma. Siamo a punto cruciale della nostra storia. Le nostre imprese stanno andando avanti, le nostre amministrazioni comunali cercano di accompagnare il processo di crescita e sviluppo, ma non abbiamo grande spinta dalla Regione". E ancora: "Maroni è uno simpatico, ma ha tenuto ferma la Regione per cinque anni". 

 

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