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Milano
Festa della donna: le mimose diventano rosa e sono dirette agli uomini
La verità è che l'8 marzo 1917 alcune donne di San Pietroburgo scesero in piazza per rivendicare la fine della guerra. La manifestazione diede poi vita alla cosiddetta rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, decise che l’8 marzo sarebbe divenuta la Giornata Internazionale dell’Operaia. In Italia la festività fu celebrata per la prima volta nel 1946.

Gentil sesso a tal punto da regalare le mimose agli uomini. In occasione dell’8 marzo, il fiore simbolo della festa dei diritti delle donne da giallo diventa rosa per lanciare un messaggio forte e positivo diretto agli uomini. Una piccola provocazione per far riflettere sorridendo. Il motivo? Secondo quanto emerge dal LoveGeist*, un’indagine europea sui single firmata Meetic, a credere che in Italia esista una vera uguaglianza di genere è solo il 30% degli oltre 1000 intervistati. Ecco perché in questi giorni due simpatiche ragazze hanno omaggiato centinaia di mimose rosa a tutti gli uomini incontrati per le strade di Milano attirando l’attenzione dei passanti.

Non solo amore, ma anche rispetto e pari diritti. Il senso del gesto è proprio questo. Nessun vittimismo, bensì energia pura. Per crescere insieme e non in competizione, determinati ad appropriarsi consapevolmente del proprio potenziale, evitando formalità e banali luoghi comuni. Perché se da un lato il 75% degli uomini dichiara che almeno una volta è stato invitato a uscire da una donna, dall’altro l’87% sostiene che non uscirebbe con una possibile partner che guadagna più di lui. Così come il 76% delle donne ammette che non frequenterebbe un uomo con uno stipendio inferiore al proprio. Insomma, le idee sono ancora un po’ confuse.

Quest’anno la mimosa diventa rosa perché non esiste più il sesso debole e quello forte, ma un percorso di crescita basato sull'incremento dell’autostima. Senza competere, ma lavorando insieme. Proprio come una squadra. E non dobbiamo stupirci se l’82,6% delle donne ammette di avere maggiori probabilità di invitare gli uomini a un primo appuntamento, sovvertendo così le convenzioni tradizionali. Soprattutto perché per il 37% del panel è ancora l’uomo la persona deputata a portare a casa la pagnotta. “Abbiamo deciso di dipingere le mimose di rosa per lanciare una provocazione all’universo maschile, ma anche per stimolare le donne a riflettere - dichiara Roberta Aloisio, Marketing Manager per l'Italia di Meetic - perchè una donna che sa benissimo cosa vuole, sa ugualmente apprezzare ogni sorta di galanteria, anche se si mette in gioco per fare il primo passo diventando protagonista del gesto”.

La strada è ancora lunga, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare. Magari dal primo appuntamento: il 28,5% dei single italiani infatti non crede più ai classici convenevoli di una volta e a quegli atti di galanteria ormai del tutto tramontati. Nonostante ciò, il 45% delle donne coinvolte dalla ricerca sogna ancora un primo appuntamento a lume di candela con un partner attento alle piccole cose. Romantico! Ma chi paga? Se il 37% degli uomini ritiene normale che oggi siano le donne a pagare il conto al primo appuntamento (anche se il 45% si sentirebbe del tutto a disagio), il 58% del gentil sesso pretende che sia il partner a mettere mano al portafogli, almeno alla prima occasione, offrendosi però di saldare il conto di un ipotetico secondo rendez-vous (67%). Sta di fatto che il 34,5% degli uomini e il 12,2% delle donne ritiene che l’altro sesso sia meno romantico rispetto al passato. Obiettivo raggiunto? A Cupido l’ardua sentenza!

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