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Giovanni Bozzini (Cna Lombardia): alleanza del mondo produttivo ed economico

Giovanni Bozzini (Cna Lombardia): alleanza del mondo produttivo ed economico

Un'alleanza del mondo produttivo ed economico della Lombardia per definire una strategia in grado di rafforzare il ruolo della Regione in Europa. Una 'voce unica' che sarà rappresentata dall'assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, portavoce delle istanze con il governo nazionale ed europeo. L'idea è stata lanciata dallo stesso Guidesi durante un incontro in Regione. Ed è stata accolta positivamente dal sistema lombardo: "Vogliamo costruire una squadra per affrontare insieme tutte le tematiche" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano il presidente di Cna Lombardia Giovanni Bozzini. A marzo dovrebbe esserci già un incontro a Bruxelles per stilare un documento unitario con proposte concrete.

Bozzini, potrete contare su un canale ancora più diretto?
Questa è un'iniziativa da lodare e che abbiamo caldeggiato fortemente. Abbiamo un'interlocuzione molto forte con l'assessore Guidesi, che farà da portavoce con il livello romano ed europeo, svestendosi di una sua etichetta politica. I problemi dell'impresa sono reali e devono essere sposati indistintamente dall’appartenenza partitica.

Ci faccia qualche esempio.
Sulla burocrazia vogliamo delle regole certe. L'approccio della pubblica amministrazione è dispendioso. Lo Stato ti porta a produrre troppa carta, con costi elevati che ricadano sulle aziende. Adesso, fortunatamente, gli appalti saranno digitalizzati. Siamo in balia dei funzionari pubblici quando invece abbiamo bisogno di snellire.

E poi?
Ci sono argomenti nazionali che hanno riflessi europei. Il livello del credito e dei tassi di interesse è impressionante ed è stabilito in Europa, con il nostro Paese che ha poca marginalità, anche se ci sono delle cose su cui si può intervenire. La finanziaria VenetoSviluppo è molto più sensibile di Finlombarda in termini di credito alle imprese e Guidesi ha colto questo tipo di segnalazione. Ora sto raccogliendo elementi comprativi per essere più concreto. Poi ci sono le leggi sull'ambiente, l'automotive da tutelare e anche il nostro export su cui c'è preoccupazione.

Specie per una possibile crisi della Germania...
Stiamo monitorando con attenzione l'andamento della Germania con cui la Lombardia ha un volume d'affari da oltre 56 miliardi sui 168 miliardi totali del nostro Paese. La recessione della Germania rischierebbe di avere conseguenze molto impattanti su tutto il mondo produttivo lombardo. Una crisi del Baden-Württemberg o della Baviera ci metterebbe in difficoltà. Noi non siamo indipendenti dall'andamento della Germania.

E con certe aree che contribuiscono al pil dell'Europa il problema è anche di leva fiscale. Si ritorna al tema dell'autonomia...
Noi non ci confrontiamo con il Sud Italia, che ha un'economia diversa. Ma con la Catalogna o la Baviera. Il mercato del lavoro svizzero, per esempio, paga molto di più, specie sulla sanità. Il nostro auspicio è che si arrivi presto all'autonomia. Stiamo seguendo il dibattito parlamentare e in commissione, ci sono molti distinguo. Ma non credo che la Lega rinuncerà a questo suo cavallo di battaglia.

E per risolvere la crisi dell'artigianato?
Abbiamo già segnalato al presidente del Senato Ignazio La Russa la necessità di una riforma dell'artigianato. Tutti dicono che gli artigiani sono l'ossatura del Paese. Allora ci dedichino la necessaria attenzione. Solo quest'anno abbiamo perso in Lombardia 6000 imprese artigiane e non abbiamo ricambio generazionale. Le imprese artigiane sono vessate dalla tassazione e hanno problemi di credito. Anche per questo Finlombarda ha la necessità di dotarsi di maggiori fondi. Iscriviti alla newsletter








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