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Giù il sipario sulle regionali. Giù le mani dalle case popolari. Il commento
Case popolari Milano

Giù il sipario sulle regionali. Giù le mani dalle case popolari

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Giù il sipario su questa campagna elettorale. Ancora una manciata di ore, tra ultimi fuochi d'artificio e qualche gaffe, che non manca mai ma che è quel che è: una gaffe, una parola uscita male. Tanto più che solo chi si è candidato a qualcosa può sapere che cosa vuol dire correre in una competizione del genere, con appuntamenti che vanno dall'alba al tramonto, l'occhio sempre sulle agenzie di stampa, le tv, le radio, i siti, i social. E' chiaro che la concentrazione cala, che si incappa nell'errore. Tanto, ormai nulla sposta più niente, salvo colpi di scena dell'ultimo secondo.

La pandemia sembra lontana e ognuno si è fatto la sua opinione: ci sono quelli che vogliono dare la colpa a tutti i costi, quelli che capiscono lo sforzo e le difficoltà, quelli che si sono dimenticati. Il caro energia è presente: ci sono quelli che dicono che Regione è intervenuta bene, quelli che pensano che non basta quanto è stato fatto. C'è la questione dei trasporti: ci sono quelli che ridateci ferrovie dello Stato, quelli che dicono mettiamo a gara, e quelli che dicono rifacciamo i binari. Così, semplificando, roba banale.

Case popolari: riflettori accesi solo quando si vota

Poi ci sono le case popolari. Una volta ogni cinque anni per le Regionali, e una volta ogni cinque anni per le Comunali di Milano, si sente parlare di periferia, di gente che vive in quartieri degradati, di case popolari. Una volta ogni cinque anni, e per fortuna che si vota due volte. Così è più o meno ogni due anni e mezzo se ne parla. Poi basta. Per mesi e mesi. Una vergogna. E poi si vanno a cercare i voti tra gli inquilini. Vale per tutti, vale sempre. Perché la verità indicibile è che la situazione è così per responsabilità prima di tutto governative. Perché non c'è mai stato un ministero alla Casa e alle politiche abitative, con un suo portafoglio e bilancio? Hai voglia a dire che è colpa di Meloni oggi, ma il governo ieri di chi è stato? Tra le priorità è mai entrata, anche solo di striscio, la tematica delle case popolari?

Case popolari tra responsabilità nazionali e locali

Poi ci sono le responsabilità locali, sia della Regione che del Comune. Perché se il possesso delle case è regionale, la parte legata all'accoglienza dei minori è in carico ai comuni, e se non c'è posto, non si può cacciare l'abusivo che occupa. Nessuno ha semplificato, riunificato, reso efficace il sistema degli sgomberi. Nessuno ha risolto il problema che certe case popolari pagano l'IMU, e altre case popolari no. Perché queste disparità? Nessuno si occupa di questi argomenti, per anni e anni, perché i quartieri popolari sono come quei recinti per le pecore. Si va a tosarle ogni tot anni, al momento del voto. Sapete qual è la novità, però? Che le pecore si sono stufate. E i dati sull'astensionismo lo dicono chiaro e tondo.

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