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Milano

Giulia Pelucchi: "Sosteniamo Capelli perchè si occuperà del partito"

"Gli amministratori locali possono anche essere buoni segretari ma non è ciò di cui abbiamo bisogno. Per questo sostegno Alessandro Capelli al congresso metropolitano, perché so che si occuperà al 100% del partito". Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8 del Comune di Milano, in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano si dice convinta che quella di Capelli, sfidante di Santo Minniti per la segreteria cittadina del Pd, sia "la candidatura più ampia" e maggiormente in grado "di parlare a mondi diversi". Anche perché "la dicotomia Schlein-Bonaccini viene meno visto che Capelli è sostenuto da un ampio gruppo di persone che avevano appoggiato Bonaccini". E comunque "credo che la sfida sia non tanto tra i singoli candidati, ma sulla visione che vuole avere il Pd metropolitano anche in ottica delle elezioni comunali del 2027". E in questo contesto "mi sembra che Capelli abbia chiara la necessità di tornare a essere protagonisti a Milano, anche rispetto al rapporto che il partito deve avere con il sindaco Sala".

Pelucchi, il Pd come sta vivendo questa corsa a due?

È necessario risollevare il Pd nella discussione cittadina e metropolitana. Su alcuni temi, penso per esempio allo stadio o ai trasporti, abbiamo chiuso il dibattito. Sarà fondamentale capire come il nuovo segretario avrà intenzione di ragionare sulla centralità che il partito deve avere su questi argomenti. E poi credo nell'importanza di scindere il ruolo del partito dal ruolo degli amministratori. Quello del Pd deve essere quello di tornare a parlare con la città e intercettare i bisogni. Ed è forse quello che è un po' mancato.

Ci spieghi meglio.

Un amministratore locale (Minniti è presidente del Municipio 6 di Milano, ndr) può anche essere un buon segretario ma non è ciò di cui abbiamo bisogno. C'è già tanta confusione su questo piano. L'importante è che il Pd sia libero di portare avanti le proprie istanze. Sostengo Capelli perché so che avrà tutto il tempo necessario da dedicare a questa sfida. Oggi a Milano manca un protagonismo forte del nostro partito. Tornare centrali è una necessità anche per trovare il prossimo candidato sindaco visto che l'unica certezza che abbiamo al momento è che Sala non potrà ricandidarsi.

Eppure il Pd a Milano continua a ottenere buoni risultati, spesso in controtendenza con i dati nazionali.

Al di là della narrazione che si vuole fare della città, da quando il centrosinistra governa Milano tantissimi quartieri sono cambiati in meglio. Il perimetro del centro si è allargato. Ma ci sono dei temi molto caldi, su tutti il costo della vita che rischia di rendere Milano una città escludente. Eravamo partiti con Giuliano Pisapia che diceva di non voler lasciare indietro nessuno. Oggi dobbiamo tenere a mente che questo deve essere il punto principale e lavorare in questa direzione.

Non era meglio trovare una candidatura unitaria come fatto sul nome di Silvia Roggiani per la segreteria regionale?

Penso che ogni candidatura sia legittima e che possa essere costruttiva, specie se esercitata per fare proposte. Ma se rappresenta la voglia di contarsi o di fare un percorso personale questo può far male al partito. Il mio auspicio è che il nuovo segretario, a prescindere da chi verrà eletto, possa essere disponibile a collaborare. L'unità del partito è la cosa che conta di più. Le nostre beghe interne, invece, sono le cose che meno capiscono i cittadini.

Con Minniti sostenuto da alcuni riformisti sembra però ricrearsi la dicotomia Schlein-Bonaccini. È così?

Intanto voglio dire che la narrazione del riformismo che non appartiene a Schlein non penso sia vera. Credo che la segretaria abbia avuto la capacità di intercettare un gruppo ampio di iscritti e di essere chiara su molti temi. E la chiarezza è qualcosa che, a livello nazionale, al Pd è mancata negli ultimi anni. La questione Schlein-Bonaccini, ad ogni modo, viene meno se pensiamo che Capelli è sostenuto da molti che avevano appoggiato Bonaccini. Lui è in grado di rappresentare entrambi i mondi.

Dicono però che Capelli sia il candidato delle correnti.

Io che non appartengo a nessuna corrente sostengo Capelli e come me tanti altri. Alessandro sarà capace di far vedere che la valorizzazione delle persone avverrà in maniera diversa dalla semplice richiesta di posti e che sarà basata sulle competenze.

Pelucchi, anche il suo nome era circolato per la segreteria metropolitana. Le fa piacere?

Io credo sia importante quando un partito valorizza chi si spende sul territorio ma non mi interessava fare questo percorso, anche per questioni di tempo. Sicuramente mi metterò a disposizione di Alessandro nelle forme che riterrà. Ma sono a disposizione in primis del partito, perché ci tengo al fatto che questa città rimanga a guida centrosinistra.

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