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Milano
Gli antiparisiani doc a convention. E riapre la sede storica di Milano...

di Alberta Mancini

A destra, qualcosa si muove… Se da una parte, Stefano Parisi lancia alla grande la sua convention milanese, alla americana, per il rilancio di Forza Italia e del centrodestra, negli stessi giorni, per tutta risposta, la destra sociale ed identitaria ha in programma un convegno dal titolo indicativo: “Reagire, andare oltre, fare fronte”. Evidentemente riferito al modello francese del Front National di Marine Le Pen, oramai prima forza politica di quale paese, al 30% dei consensi.

“Non guardiamo, con simpatia ed interesse politico, solo a Marine Le Pen ed alle destre nazional-popolari austro-ungariche, ma anche al presidente russo Vladimir Putin ed al candidato presidente americano Donald Trump. Non siamo affatto una minoranza estremista ma, al contrario, un grande fenomeno di genuina reazione popolare nei confronti della plutocrazia mondialista, ovvero di quelle elite finanziarie che hanno provocato guerre, crisi economica, immigrazione e terrorismo” dichiara Roberto Jonghi Lavarini, a tutti noto come “il barone nero”, principale organizzatore del convegno, a sostegno dell'asse Meloni-Salvini, al quale parteciperanno, fra i tanti: il consigliere comunale leghista Max Bastoni (braccio destro di Mario Borghezio), l’ex eurodeputato Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia (luogotenente di Giorgia Meloni in Lombardia) ed il giovane “estemista” Stefano Pavesi di Lealtà e Azione che, alle scorse elezioni comunali, pur osteggiato proprio dal moderato Stefano Parisi, è stato trionfalmente eletto in zona con la Lega.

“Noi vogliamo unire, non dividere. Siamo per una rinnovata alleanza di destra centro che non escluda nessuno e che allarghi i propri confini” ha risposto Mario Mazzocchi Palmieri, altro organizzatore dell’evento, a chi gli chiedeva se la loro fosse una manifestazione contro la linea Parisi. “Certo, non siamo antifascisti come lui. Ma noi lo stimiamo e rispettiamo ugualmente. Semmai è lui che deve rispettare di più la storia, l’identità e l’elettorato della destra italiana…” ha concluso Rino Demango, già noto esponente missino di Rho, ora vicino alla lista civica Maroni ed alla Lega di Salvini. Altro evidente segnale di ripresa della destra è la straordinaria riapertura della storica sede di Via Mancini, di proprietà della Fondazione Alleanza Nazionale, ufficialmente ed inizialmente, come centro raccolta in sostegno dei terremotati. A riaprire la palazzina il federale di Fratelli d’Italia, Gianni Stornaiuolo, già attivissimo dirigente del MSI e poi di AN, uno camerata tosto, vecchia maniera, uno dei pochi rimasti fedeli ad Ignazio La Russa, abbandonato da tutti in questo momento di decadenza. Infine, ci segnalano la nascita di un gruppo social su whatsapp, “I reduci di Via Mancini”, nel quale stanno ricominciando politicamente a dialogare, oltre agli stessi La Russa, Stornaiuolo e Jonghi, anche Roberta Capotosti (ex consigliera provinciale, ora con Casa Pound Sovranità) e Luca Cassani, ultimo segretario del Fronte della Gioventù, coordinatore degli eventi per Sergio Ramelli (giovane maritire simbolo della destra anni ’70) e punto di riferimento delle nuove leve della destra radicale.

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