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Grimoldi dopo il caso Battisti: ora la Francia ci rimandi Pietrostefani
Paolo Grimoldi

Grimoldi dopo il caso Battisti: ora la Francia ci rimandi Pietrostefani

Dopo il caso Battisti, l'on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e vice presidente della Commissione Esteri della Camera, chiede che la Francia ci ridia Pietrostefani.

"Ora che finalmente inizia a sgretolarsi il muro di protezioni ideologiche che ha protetto a livello internazionale i terroristi italiani espatriati per oltre tre decenni è arrivato il momento - ha spiegato Grimoldi -  di riportare in Italia, nelle patrie galere, quella cinquantina di assassini ancora a piede libero. Gente che si è rifatta una vita, che ha avuto una vita, a differenza delle loro vittime."

"Tra questi - aggiunge Grimoldi - c'è Giorgio Pietrostefani, condannato a 22 anni per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi ma fuggito in Francia prima della sentenza definitiva: è l'unico dei colpevoli di quel delitto a non aver scontato interamente la pena inflittagli dalla giustizia italiana se non in una minima parte prima di scappare in Francia. Sofri e Bompressi hanno pagato il loro debito per quell'omicidio, Pietrostefani no." 

L'onorevole ha poi concluso "Riportiamo in Italia Pietrostefani, la Francia smetta di coprirlo e ce lo consegni per restituire giustizia al commissario Calabaresi, alla sua memoria e alla sua famiglia."

In Francia anche l'ex Prima linea Manenti

Ma in Francia non ha trovato rifugio solo Pietrostefani: come racconta Repubblica, c'è anche un caso legato a Narciso Manenti, esponente di Prima linea condannato all'ergastolo per aver ucciso il 13 marzo del '79 il carabiniere Giuseppe Gurreri a Bergamo. L'assassino vive attualmente da uomo libero Oltralpe ma nei suoi confronti è stato spiccato dal pm Gianluigi Dettori un mandato di cattura europeo. L'Autorità giudiziaria francese ha chiesto un supplemento di atti ai magistrati bergamaschi mentre risale al 1987 la respinta della richiesta di estradizione.

 

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