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Milano
Guzzetti (Fondazione Cariplo):Confartigianato, forte sensibilità al territorio

"L’impegno che la Confartigianato ha dedicato a questi temi denota una forte sensibilità alla comunità e al territorio dove le aziende artigiane lavorano e svolgono la loro attività". Queste le parole di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. Intervista video di Roberto Poletti. 

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Congresso 2018 di Confartigianato Imprese Lombardia

Riconfermati alla guida di Confartigianato Lombardia, anche per il prossimo quadriennio, Eugenio Massetti e Vincenzo Mamoli, rispettivamente Presidente e Segretario Generale. Quattro i Vice Presidenti eletti: Gianni Barzaghi (Confartigianato Milano, Monza e Brianza), Giacinto Giambellini (Confartigianato Bergamo), Marco Galimberti (Confartigianato Como) e Davide Galli (Confartigianato Varese).

L’elezione, nel corso del Congresso 2018 di Confartigianato Imprese Lombardia, “Confartigianato in Lombardia è motore d’impresa a valore artigiano”, che chiude i lavori della 10° Conferenza Organizzativa e lancia il programma per i prossimi quattro anni. “Nei prossimi anni vorremmo essere una Confartigianato Lombardia sempre più aperta al cambiamento e alle relazioni, per lavorare concretamente e quotidianamente insieme con soggetti diversi, facendo alleanze per affrontare le nuove sfide. Una Confartigianato Lombardia che rappresenti la nuova impresa a valore artigiano e le sue esigenze in un mondo in rapida evoluzione”, ha dichiarato Eugenio Massetti.

L’impresa a valore artigiano e le sue connessioni sono state raccontate, attraverso alcuni video, proprio dagli interlocutori di Confartigianato Lombardia, appartenenti al mondo economico, istituzionale, accademico e culturale lombardo: Gian Domenico Auricchio, Presidente Unioncamere Lombardia; Piero Bassetti, Presidente Fondazione Bassetti; Aldo Bonomi, Direttore Consorzio Aaster; Virginio Brivio, Presidente Anci Lombardia; Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo; Elena Lattuada, Segretario Generale CGIL Lombardia; Stefano Micelli, Professore di International Management Università Ca’ Foscari di Venezia e Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.

“L’impresa a valore artigiano è figlia dei due grandi driver che hanno caratterizzato questi anni: l’apertura straordinaria dei mercati e l’avvento del digitale, due fattori che avrebbero potuto mettere fuori gioco l’impresa artigiana. Invece le nostre imprese sono soggetti non perdenti sui nuovi mercati: oggi i mercati cercano prodotti di qualità, a elevata personalizzazione, sostenibili, a lunga durata. Le nostre sono imprese che realizzano prodotti con queste caratteristiche, che hanno al centro le persone, stanno sul territorio e dentro le comunità locali. Imprese che escono dai confini di quella che la legge definisce oggi come impresa artigiana, una legge che stiamo cercando di far cambiare per adeguarsi alle attuali caratteristiche delle imprese a valore artigiano”. ha commentato il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.

Ha continuato il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti: “Il vero capitale dell’impresa a valore artigiano sono le persone, che non a caso chiamiamo collaboratori e non dipendenti, ed è questa la nostra grande forza. Da anni scommettiamo su questa formula, e continueremo come Confartigianato ad accompagnare le nostre imprese nel cambiamento”.

Al Congresso è intervenuto in conclusione il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha sottolineato: “Dedizione al lavoro, creatività, capacità di usare le mani per fare prodotti unici sono caratteristiche di imprese preziose per la nostra regione, una delle anime fondamentali della Lombardia. Innovazione, ricerca e digitalizzazione sono altri aspetti chiave, in cui anche come Regione Lombardia stiamo investendo molto, che è giusto che oggi vadano di pari passo con le altre caratteristiche”. Fontana ha parlato anche di Piano dello Sviluppo – da una maggiore efficienza nella spesa pubblica alla semplificazione - e di autonomia: “Oggi Regione Lombardia avrebbe necessità di assumere 1600 medici ma non lo può fare, ne può assumere solo 840, in base a normative nazionali che hanno senso per altre Regioni ma non per la nostra; dovremmo essere liberi di poter decidere con le nostre forze e risorse proprio perché la nostra sanità funziona. Allo stesso modo avviene per molte altre scelte che ci permetterebbero di essere proattivi, in grado di decidere il futuro della nostra Regione, avendo le risorse per poterlo fare”.

 

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