I Hate Milano

di Mister Milano

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I Hate Milano
Le primarie dalla A allo Zombie. La satira di I Hate Milano


Le primarie dalla A allo Zombie. La satira di I Hate Milano

 
A come ANNI AZZURRI: 
Lo avevamo capito quando al dibattito al Dal Verme avevamo parlato di “anni ’70”. 
Visto il dato sull’affluenza e’ chiaro che le Primarie sono risultate uno svago per pochi, un sollazzo per gente che negli anni 70 aveva vent’anni e ha trovato nell’orgia di incontri, dibattiti e confronti un diversivo per tirare l’ora della cena. 
 
B come BALLE:
si comincia a luglio, con le dimissione della Vicesindaco per un’area cani e si arriva alle tragicomiche dichiarazioni di assessori e consiglieri che, davanti a immagini di cinesi intervistati che non parlavano ne’ comprendevano l’italiano,  parlavano di “polemiche strumentali” e di “Milano città aperta agli stranieri”. 
Mai come in queste elezioni, con i sette assessori da una parte e Pisapia dall’altra, con le accuse di inciuci tra Sala e Majorino, con Pisapia che non endorsa anzi si ma con moderazione, si ha avuto la sensazione che i pupari avessero accesso a informazioni da cui il pubblico era cordialmente tagliato fuori.
Il pubblico, vista l’affluenza, ha fatto capire cosa ne pensava. 
 
C come CINESI:
Rimarra’ nella storia il servizio di TG la7 con l’inviato che chiede “scusi, chi e’ il sindaco di Milano” e un uomo, in fila per votare che risponde “un chin chan cho!”. 
Evabbe’, ci siamo abituati a tante cose, ci abitueremo anche alla Madonnina che da oggi diventera’ MAODONNINA (eh si: era questa la contropartita).
 
D come DUEMILAEDIECI.
L’affluenza e’ stata bassa. Molto bassa. Altro che pioggia (pure nel 2010 pioveva) e fandonie tipo “siamo in linea con le previsioni”.
Nel 2010 si arrivava da anni di opposizione, con un popolo depresso conscio di andare incontro all’ennesima bastonata. Lo spazio dato dai media nazionali fu strettissimo, sui social di allora se ne parlo’ poco, la città rimase del tutto estranea all’evento. Quest’anno con un bombardamento mediatico senza precedenti, il vento in poppa di quella gigantesca operazione mediatica chiamata Expo e il petto all’infuori per il 40% alle Europee l’affluenza e’ di molto inferiore alla volta scorsa. Si, di molto: a chi dice “massi, sono solo 7 mila voti” e’ bene far notare che - siccome possono modificare tutto, ma non la matematica - 7 mila voti su 60 mila sono più del 10%, ovvero più dello scarto tra Sala e Balzani.
La verita’ e’ che non se lo aspettava nessuno. Nessuno.
Urgerebbe, quindi, una severa riflessione, soprattutto in chiave giugno: perche’ questo calo così vistoso? Forse, come dice qualcuno, il popolo di sinistra non ha partecipato al voto, perche’ pensava ad una sicura vittoria di Sala?
 
E come ESCHILO
Solo il padre della tragedia greca sarebbe riuscito a descrivere il viso di Cinzia Sasso durante la notte dell’Elfo. 
 
F come FLAVIA VENTO
Il fatto che  di queste primarie l’unico elemento ad entrare nello Zeitgeist sia stato un tweet di Flavia Vento e’ la controprova di come tutto sia rimasto nel circolino. Per solidarietà’ maschile, evitiamo di commentare i reiterati tweet birichini di Bussolati alla Vento, rimasti tutti senza risposta (mai rimbalzo virtuale fu più evidente). 
 
G come GIULIANO
Sto zitto otto mesi, poi ti porto a Roma, in Vespa stretti-stretti ma poi non ti appoggio, sparisco poi ricompaio e una settimana prima dico che si, ti appoggio ma una volta sola, con grande classe e garbo. 
A cosa sia servito candidare la Balzani senza poi aver fatto una campagna “alla morte” lo sa solo lui. 
Di certo, paragonare queste primarie a quelle del 2010 e’ come paragonare il mondiale dell’Italia in Germania del 2006 a quelli successivi del 2010 e del 2014.
 
H come HAPPY HOUR
A prescindere da chi si sosteneva, le Primarie sono state soprattutto una cosa: un modo per ubriacarsi a spese di qualcun altro. Da domani si torna a cacciare fuori la fresca, almeno fino all’inizio della campagna elettorale vera e propria.
 
I come IANNETTA
E alla fine arrivo’ il lunedì mattina, e Iannetta si alzo’ presto e ando’ al lavoro di buon mattino. 
Il sogno e’ finito, gli amici sono andati via, bentornata realta’.
 
L come LETIZIAMORATTI
Mica male: cinque anni fa era “la petroliera”, il male di Milano, la forza cattiva che aveva “umiliato la città’”. 
Cinque anni dopo, Expo (voluto e conquistato da lei) diventa un successo a prescindere, e l’organizzatore di Expo (nominato da lei) stravince le primarie di sinistra benché fosse stato tra i sui principali collaboratori.
E tutto questo mica grazie un colpo di Stato: no, con l’acclamazione di (quasi) tutta la Giunta e di tutti gli ideologi della Rivoluzione Arancione. 
Fossimo in lei, da Sala pretenderemmo almeno un grazie. In fondo, se non ci fosse stata Letizia, non ci sarebbe stato manco Beppe. E chissa’ che in gran segreto non sia partito un messaggino galeotto. 
 
M come MAJORINO
Alla fine il risultato non e’ affatto male - ma bisogna dirlo, lontano dai sogni proibiti. Resta da capire, con calma eh, quale peccato Majorino abbia commesso per giocarsi l’appoggio di Pisapia, che prima ha accolto l’ipotesi di una sua candidatura tirandogli uno scapaccione nel libro uscito in primavera, poi lo ha ignorato come si ignora una vecchia zia cleptomane a Natale e poi e’ andato ad inventarsi di sana piana la genovese Balzani, che manco aveva il certificato di residenza, piuttosto che appoggiare il suo assessore già’ in campo da luglio.
Se per caso avesse reso partecipi anche gli elettori di questo piano degno di un Macchiavelli con gli attacchi di panico, forse l’esito sarebbe stato lo stesso, ma sicuramente gli elettori avrebbero apprezzato.
 
N come NASA
L’unico ente deputato a spiegarci una volta per tutte il mistero della presenza
Expo ormai e’ lontano anni luce, e continuare a menarla col tornello, unico argomento ripetuto fino alla svenimento, non potrà bastare - e lo ripetiamo, l’inquietante dato sull’affluenza e’ li a dimostrarlo. 
 
U come ULTIMO DEI MOHICANI
Stefano Boeri, nel 2010 e’ il candidato dell’establishment ma perde perche’ considerato (a torto) “l’architetto della Moratti”.
Nel 2015 si schiera con la Balzani, ma perde perche’ vince il candidato dell’establishment che e’ l’ex city manager della Moratti.
Boeri, eroe romantico alla maniera dello Sturm und Drang.
 
V come VOLANTINAGGIO
Finalmente si può tornare a passeggiare al mercato o per strada senza l’assillo dei simpatici “volontari” che non solo ti porgevano il volantino, ma indottrinati circa l’esigenza di “parlare con gli elettori” venivano a spaccarti i maroni quando tu magari c’avevi anche da correre al lavoro.
Indimenticabile una donna di una certa eta’ attiva in zona XXII Marzo (non diciamo chi sosteneva) che ti assaliva col volantino e se tu non lo prendevi ti seguiva con frasi tipo “non ritiene necessario informarsi sulla democrazia?”, “lo sa che noi siamo qui anche per lei, per migliorare la sua città’?”.
Roba che pestare una deiezione canina era più piacevole. 
 
Z come ZOMBIE
Domenica all’Elfo la cosa più impressionante erano le facce di collaboratori e membri dei vari staff. Gente stremata da un mese vissuto al limite, si aggiravano come in una puntata di The Walking Dead cercando generi di prima necessita’. 
E pensare che per molti di loro il difficile inizia adesso.
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