Huawei: bando Usa colpisce centro eccellenza mondiale di Milano - Affaritaliani.it

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Huawei: bando Usa colpisce centro eccellenza mondiale di Milano

Per Huawei la mossa di Washington e' una prova che si tratta di una decisione politica e non di sicurezza nazionale

Huawei: bando Usa colpisce centro eccellenza mondiale di Milano

Sono almeno undici i centri di ricerca e sviluppo di Huawei sparsi per il mondo, tra cui Milano, nell'ultima entity list del Dipartimento del Commercio Usa (la "lista nera" che vieta alle aziende statunitensi di fare affari con i gruppi inseriti nell'elenco). La nuova lista e' stata pubblicata il 19 agosto, contemporaneamente alla proroga di novanta giorni al bando di vendita di componenti hi-tech Usa al gigante delle telecomunicazioni di Shenzhen, nel mirino di Washington per i timori di spionaggio informatico. Con la nuova lista diventano oltre cento le affiliate di Huawei a essere nel mirino di Washington, tra cui, scrive il Nikkei Asian Review, primo a dare la notizia, oltre il 20% dei centri per l'innovazione di Huawei a livello globale. Oltre aHuawei Italia e al centro di Milano, che studia la tecnologia legata alle microonde utilizzate nelle comunicazioni mobili e satellitari con a capo lo scienziato Renato Lombardi, c'e' anche il Centre of Integrated Photonics in Gran Bretagna, specializzato nei dispositivi fotonici.

Nella lista nera dei centri di ricerca Huawei con cui le aziende Usa non devono avere a che fare c'e' dunque anche un laboratorio di eccellenza italiano. Anzi mondiale, perche' a Segrate, alle porte di Milano, viene sviluppata tutta la tecnologia legata alle microonde, fondamentale per il 5G, ma non solo. Non si tratta di uno spin-off ne' di una entita' a parte, ma di un laboratorio che amministrativamente fa capo alla sede milanese di Huawei Italia e, sul fronte della ricerca, all'hub europeo di Monaco di Baviera. Le attivita' che svolge non sono locali, ma globali: nel centro si fa ricerca sulle tecnologia ad altissima frequenza e in particolare sulle microonde nelle comunicazioni wireless. Ci lavora un centinaio di persone, e' stato istituito nel 2008 come centro di competenza sotto la guida di Renato Lombardi e nel 2011 e' diventato un centro globale. La sede scelta non e' casuale: Segrate e' una sorta di silicon valley delle microonde e qui si e' sviluppato un bacino di competenze molto pregiate con investimenti importanti da parte di grandi multinazionali, alimentato dalle professionalita' del Politecnico di Milano. Il laboratorio di Huawei lavora con 15 universita' in Italia e investe in progetti di ricerca congiunti, l'ultimo dei quali e' stato annunciato a meta' luglio: il Microelectronics Innovation Lab, realizzato in partnership con l'Universita' di Pavia, ateneo che annovera un polo di eccellenza di prestigio internazionale nell'ambito della microelettronica.

L'investimento complessivo di Huawei per il Microelectronics Innovation Lab ammonta a 1,7 milioni di dollari: sara' operativo a partire da settembre e impieghera' una quindicina di ricercatori, incluso personale di Huawei, all'interno dell'Universita'. Operera' nel campo della microelettronica e delle tecnologie ad alta frequenza: sotto la guida di Rinaldo Castello si focalizzera' inizialmente sulla ricerca per lo sviluppo di nuove generazioni di dispositivi per applicazioni ottiche coerenti e non coerenti nelle tecnologie CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor) e FinFET (Fin-shaped Field Effect Transistor), con l'obiettivo di estendere, nel corso dei prossimi tre-cinque anni, la ricerca all'innovazione tecnologica nel campo dei semiconduttori per applicazioni wireless nel contesto del 5G. L'impatto del bando sull'attivita' di quesdto progetto, come su quella di tutto il centro di Segrate, assicurano in Huawei, sara' nullo. Il laboratorio lavora con l'Europa e con la Cina e, "con con l'eccezione di qualche licenza software", non c'e' praticamente alcun legame con gli Stati Uniti. "Nel quadro dei nostri investimenti a lungo termine, stiamo portando avanti attivita' ad hoc per supportare la formazione di studenti magistrali e PhD al fine di soddisfare la crescente domanda di competenze altamente qualificate" spiega Lombardi, "Alcuni 'cervelli' siamo riusciti a riportarli in Italia fornendo loro l'opportunita' di fare ricerca applicata in modo ottimale." Per Huawei la mossa di Washington e' "un'ulteriore prova che si tratta di una decisione politica e non di sicurezza nazionale". "Azioni come l'inserimento di filiali nella entity list" fa sapere il colosso cinese, "violano i principi di base della competizione sul libero mercato e non rispondono all'interesse di nessuno, neanche a quello delle aziende statunitensi. I tentativi di danneggiare Huawei non aiuteranno gli Stati Uniti a raggiungere la leadership tecnologica. Chiediamo al governo Usa di porre fine a un ingiusto trattamento e di rimuovereHuawei dalla Entity List. L'estensione della licenza generale temporanea non cambia il fatto che Huawei sia stata trattata in modo non equo. La decisione odierna non avra' comunque un impatto sostanziale sul business di Huawei. L'azienda continuera' a focalizzarsi sullo sviluppo dei migliori prodotti possibili e a fornire un servizio eccellente ai clienti di tutto il mondo".








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