I primi oppositori di Stefano Parisi? A destra. Al via la contro-convention

di Fabio Massa

Mentre Stefano Parisi sta organizzando la sua convention, la destra potrebbe cercare di creare una sorta di manifestazione “controcanto” rispetto a quella parisiana. Del resto, il mal di pancia è evidente tra i reduci di Msi, An, e anche FdI, ormai dato come un partito morto, o comunque agonizzante, che ha una qualche velleità politica solo e unicamente a Roma.

Un ulteriore segnale di questa impalpabilità a livello politico, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, la darà la prossima esperienza delle elezioni di secondo livello della città metropolitana, nelle quali gli uomini di La Russa (ma saranno ancora suoi? ndr) perderanno anche il rappresentante che avevano proprio per la scarsa rappresentanza elettiva sul territorio. Certo, c’è chi propende per l’opzione Mardegan, un’esperienza tenace, a livello di elezioni milanesi, ma che non ha dato frutti a livello elettorale. La sensazione è che la destra sia ancor di più allo sbando del centrodestra. Per adesso, in Fratelli d’Italia ci sono due opzioni allo studio, stando ai rumors che trapelano dal gruppo dirigente.

Da una parte c’è l’opzione della fusione con la Lega Nord in un nuovo soggetto fortemente identitario, che pare sia portata avanti con decisione da Carlo Fidanza. Dall’altra parte, invece, Marco Osnato vorrebbe un riavvicinamento a Forza Italia e guarda con estremo interesse alle operazioni di Stefano Parisi. Ci sono poi i duri e puri, quelli che non vogliono avere niente a che fare con Mr. Chili, e che hanno vissuto con grande disagio le dichiarazioni antifasciste dell’ex candidato sindaco. Sono proprio loro che potrebbero organizzare nei giorni della convention, il 16 e 17 settembre, una manifestazione antiparisiana da destra. Gira già un primo panel dei relatori, dalla Capotosti a Pavesi, il neofascista eletto in consiglio di zona che fece scalpore in campagna elettorale. Per adesso l’organizzazione è in fase embrionale, ma il segnale politico c’è già: nella dissoluzione della destra, c’è chi rema verso il centro e chi verso il recupero di valori assolutamente non moderati.

@FabioAMassa
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