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Milano
Il significato di una assoluzione. Non solo Sala: anche Maroni gioisce

di Fabio Massa

A volte ci sono assoluzioni che hanno un significato. Christian Malangone, attuale direttore generale di Digicamere, nell'orbita del mondo camerale, è stato il dg di Expo. Giovane, da tutti è descritto come un fuoriclasse. Una persona condannata per un reato (quello della vicenda Paturzo, per intendersi) che - malgrado l'assoluta insussistenza e irrilevanza - ha pesantemente influenzato nel passato e continua a farlo nel presente, la vita politica milanese. Per la condanna di Malangone si infiammarono le primarie. Per il processo di Maroni, imputato per la stessa vicenda, la politica regionale è stata lungamente sconvolta. La stessa narrazione di Expo, e del ruolo di Malangone, ne è risultata infangata. E così come Beppe Sala andrebbe premiato, per quel che ha fatto da commissario straordinario, e andrebbe premiato perché ha condotto tutto nei tempi, e non rimesso sotto inchiesta (a freddo, riesumata peggio di un cadavere) e alla gogna sui giornali. Ecco, alla stessa maniera Malangone dovrebbe ricevere un premio per quel che ha passato, sempre in silenzio. Invece dei ringraziamenti, gli sputi. Qualcuno oggi dice che l'assoluzione di Malangone vuol dire che c'è ancora speranza in questo Paese. Rimane lo sconforto. E adesso bisogna capire due cose, a valle. La prima è il destino di Roberto Maroni. Sarà condannato? E questa condanna influenzerà le regionali? Oppure - come è logico - sarà assolto e per una volta si potrà fare una campagna elettorale senza veleno aggiuntivo? Non è una questione irrilevante, se si pensa che il governatore ha pensato a più riprese di dimettersi prima della sentenza, per evitare condizionamenti esterni. E, di riflesso: c'è speranza per Giorgio Gori, in una contesa nella quale non intervenga una sentenza a risollevare le sorti del centrosinistra? Chiunque - e Gori è tra questi - sia onesto intellettualmente vuole vincere sul campo e non per carte bollate. Quindi, vedremo che cosa succederà. La seconda cosa riguarda invece l'organizzazione interna a Palazzo Marino. Criticità e potenzialità esistono. Beppe Sala lo sa, tutti lo sanno. E tutti sanno che Beppe Sala vorrà valorizzare Christian Malangone, non fosse altro perché se lo merita, ed è un fatto oggettivo. Cambierà qualcosa negli assetti interni? Verrà trovata una posizione (nuova o esistente) per lui? Il sindaco ci potrà riflettere, andata e ritorno in aereo da Lima.

fabio.massa@affaritaliani.it

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