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Milano
Imane Fadil, alte tracce di metalli nel corpo. Berlusconi: "Non la conoscevo"
Foto: LaPresse

Imane Fadil morta: trovate tracce di radiottività sul corpo della soubrette

Continua a far discutere la morte di Imane Fadil, la modella 34enne di origine marocchina, testimone fondamentale nei processi sui bunga bunga ad Arcore, deceduta il primo marzo alla clinica Humanitas.

Sul fascicolo dell'obitorio di Milano dove si trova il corpo di ragazza, si legge la scritta "Non farla vedere a nessuno". La Procura, che sta indagando per omicidio volontario, ha infatti predisposto di non fare avvicinare nessuno al cadavere in attesa dei risultati dell'autopsia.

Nel frattempo sono arrivati i primi risultati sui test sui veleni: Imane sarebbe risultata negativa ai test sui veleni più comuni e anche al test per la leptospirosi. La ragazza prima di morire aveva raccontato agli amici più cari che temeva di essere stata avvelenata.

Tracce di radioattività: avvelenamento per gli isotopi dei metalli

Nei campioni di materiale biologico analizzati al Centro Maugeri di Pavia è stata riscontrata la presenza di 4 metalli, tra cui il cobalto, ma in dosi di poco sopra della norma, ma pare siano significative invece le tracce di radioattività rilevate nel corpo di Imane Fadil, al punto da accreditare l’ipotesi che la donna sia morta per un avvelenamento dovuto proprio agli isotopi dei metalli pesanti. 

Stando a quanto riferito dal procuratore Greco, la presenza di antimonio nel sangue 'lavato' ha dato un riscontro di 3 mentre il range e' da 0,02 a 0,22 e il cadmio urinario di 7 a fronte di una 'forchetta' di normalita' tra 0,1 e 0,9. Anche il cromo e' presente in maniera massiccia. "Non so cosa vogliano dire questi dati, ma non e' vero, come riportato da alcuni media, che le tracce di questi metalli sono basse", ha precisato Greco. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha parlato di "presenza pesantemente positiva" di questi metalli, mentre il rilievo sul cobalto non fornisce un riscontro fuori dai parametri considerati normali.

Fadil, accertamenti sulla salma anche da parte dei Vigili del fuoco

Gli accertamenti sulla salma di Imane Fadil, la testimone del processo Ruby morta in circostanze misteriose, saranno effettuati anche con l'ausilio di speciali attrezzature messe a disposizione dal Nucleo radiologico e batteriologico dei Vigili del Fuoco. Lo ha detto il procuratore di Milano, Francesco Greco, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Luca Gaglio e Antonia Pavan, tutti impegnati nell'indagine. "Non conoscendo le cause del decesso - ha detto Greco - nulla si puo' escludere. Per questo, d'accordo con i legali, si e' deciso di procedere con cautela ed e' necessario procedere con particolari attrezzature tecniche che abbiamo recuperato anche con l'intervento dei vigili del fuoco specializzati in questo tipo di interventi. Si procedera' quindi prima all'estrazione dei campioni e poi alla normale autopsia".

Humanitas non ha comunicato il timore di avvelenamento in Procura

L'Humanitas non ha dato comunicazioni prima della morte di Imane Fadil ne' ai pm ne' alla polizia giudiziaria. Lo ha precisato in conferenza stampa il procuratore di Milano Francesco Greco. La notizia del decesso, ha ribadito il magistrato, e' stata fornita alla Procura dall'avvocato Paolo Sevesi, legale di Fadil. Alla domanda se l'Humanitas avrebbe dovuto comunicare alla Procura il timore di avvelenamento che Fadil ha manifestato durante la sua degenza come possibile ipotesi di reato, Greco ha risposto: "No comment". "La prima cosa da capire - ha affermato - e' chiarire perche' lei e' morta. Una volta accertato questo, sara' valutato il resto".

In campo anche l'ipotesi di una malattia rara

Tra le ipotesi in campo sulla morte di Imane Fadil c'e' anche quella "di una malattia rara" oltre a quella sul possibile avvelenamento che, ha sottolineato Greco, e' stata sollevata dalla stessa Humanitas" a meta' della degenza, oltre che dalla paziente. "Humanitas - ha aggiunto - ha cercato di inseguire tutte le possibilita' che la scienza medica offre e, a una ad una, gran parte delle ipotesi sono state escluse dagli esami effettuati".

Per capire se Imane Fadil possa essere stata uccisa venendo a contatto con sostanze radioattive, bisognera' attendere gli esiti degli accertamenti sui 4 metalli pesanti trovati nel suo sangue e nelle sue urine (molibdeno, cadmio, cromo e antimonio). "Al momento non abbiamo a disposizione gli isotopi, questi valori di per se' non dicono nulla", ha precisato il pm Luca Gaglio. Gli isotopi sono atomi che compongono degli elementi chimici (in questo caso i metalli) e possono essere o meno radioattivi. Sul tema della radioattivita', il procuratore Siciliano ha affermato che non sono state messe 'in quarantena' le strutture dell'Humanitas dove e' stata degente Imane Fadil perche' non sono stati registrati elementi che facessero temere un pericolo. I risultati degli esami, che saranno effettuati dall'Istituto di Medicina Legale di Milano, sono attesi a breve; in seguito, tra giovedi' e venerdi', verra' eseguita l'autopsia. Queste precauzioni vanno adottate perche', ha spiegato Greco, "se ci fosse radioattivita' il rischio per i medici potrebbe essere concreto dal momento che le operazioni autoptiche comportano il rilascio di un pulviscolo dovuto al tipo di intervento. Sono precauzioni doverose non dovute all'ignavia della Procura che sta aspettando chissa' cosa per l'esame autoptico o per far vedere la salma ai parenti".

Berlusconi: "Non ho mai conosciuto questa persona"

L'ex premier Silvio Berlusconi, interpellato sulla morte della ragazza, ha negato di conoscere Imane, dichiarando "Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato".

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