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Milano
Imprenditore fallito a Monza, eseguito sfratto. Visita di Salvini e Di Maio
Da quibrianzanews.com

Imprenditore fallito a Monza, eseguito sfratto. Visita di Salvini e Di Maio

Ufficiale giudiziario nella villa dell'imprenditore per lo sgombero. Dopo Di Maio, anche Salvini ha portato la sua solidarietà. Bramini: "Stato vigliacco dopo che l'ho servito per 40 anni"

Sergio Bramini è diventato il simbolo di uno Stato che non rispetta i propri cittadini. L'imprenditore monzese è fallito nonostante possa rivendicare un credito di 4 milioni proprio da parte dallo Stato. Le forze dell'ordine sono arrivate oggi nella sua villa dove, da questa mattina, si sono radunate molte persone per dargli sostegno. Dopo circa un'ora di trattativa, gli ufficiali giudiziari hanno comunicato a Bramini - diventato in qualche modo un simbolo, per l'appoggio diretto dei leader della Lega e dei 5 Stelle Di Maio e Salvini - l'avvio della procedura di sgombero, negando il rinvio di 30 giorni chiesto dai suoi avvocati, nonostante questi ultimi avessero comunicato di aver trovato un imprenditore pronto a saldare il suo debito.

"Il curatore fallimentare si è opposto, avevamo un assegno quale impegno, la banca era d'accordo, faro' opposizione". Sono le parole di Sergio Bramini, gli occhi colmi di lacrime, appena fuori dall'ultima trattativa con gli ufficiali giudiziari che gli hanno notificato il provvedimento di sgombero da casa sua, a seguito del provvedimento o di sgombero emesso dal Tribunale Fallimentare. Fuori dalla porta della sua dimora, tra telecamere e agenti di Polizia, centinaia di persone accorse in suo sostegno, alla notizia dello sgombero, hanno urlato "vergogna". 

 

Salvini: tutelare chi fallisce per colpa dello Stato

Una legge per tutelare gli imprenditori falliti per colpa del mancato pagamento dei debiti contratti nei loro confronti da parte della Pubblica Amministrazione. È la proposta lanciata dal segretario federale della Lega, Matteo Salvini, dopo l'incontro con Sergio Bramini, l'imprenditore di Monza finito in bancarotta nonostante un credito superiore ai 4 milioni di euro vantato nei confronti di alcuni enti locali. "Qualunque governo nasca, chiederò una legge Bramini", è stata la parola d'ordine di Salvini, pronto a denunciare il caso dell'omonimo imprenditore che questo pomeriggio sarà sfrattato dalla sua villa di Sant'Albino, quartiere residenziale alla periferia della cittadina brianzola. La priorità, ha puntualizzato Il numero uno del Carroccio, è "cambiare la legge e fare in modo che lo stato paghi i suoi debiti". Inoltre "va rivisto completamente il sistema delle aste giudiziarie e proibire il sequestro della prima casa". E soprattutto bisogna trovare il sistema per far "pagare tutti debiti pregressi della Pubblica Amministrazione verso i privati". Infine occorre "rivedere il modo di come le banche trattano loro clienti, o servi se volete". Ecco perché il nuovo governo, "qualunque sia", dovrà "tutelare imprese, famiglie, artigiani e prime case", ha detto ancora Salvini che ha denunciato: "In Italia non esiste lo stato di diritto". Dal numero uno del Carroccio anche un ultimo appello contro lo sfratto della villa di Bramini disposto dell'autorità giudiziaria e previsto nel primo pomeriggio di oggi: "Bisogna usare la forza pubblica per sgomberare chi occupa case e non paga l'affitto da anni, non per sgomberare gli imprenditori". 

Di Maio: "Questo simbolo deve lavorare con noi al governo "

Anche il leader dei 5 stelle Luigi Di Maio ha incontrato ieri Sergio Bramini. "Questo simbolo - ha spiegato - deve lavorare con noi al governo perché lo Stato possa smettere con questo genere di assurdità. Il che significa che dobbiamo cambiare le normative. È un imprenditore che ha lavorato per lo Stato e lo Stato non l'ha pagato. Ha continuato a pagare i contributi e gli stipendi ai dipendente e poi è fallito e lo stato gli ha mandato gli scagnozzi a prendergli la casa". 

Faraone (Pd): Di Maio si deve vergognare per la sua speculazione

"Bramini è una persona straordinaria, Di Maio si deve vergognare per la sua speculazione. Parla di Stato che non versa quanto dovuto ad un imprenditore, quando sa benissimo che lo Stato in questo caso è il comune di Ragusa, città amministrata da 5 anni da un sindaco del M5S che non ha versato due di quattro milioni di euro, facendo fallire l'azienda dell'imprenditore di Monza. Quindi Di Maio anziché andare a casa di Bramini, e speculare su una tragedia di cui è responsabile per l'incapacità amministrativa del suo compagno di partito, dovrebbe tirargli le orecchie e chiedergli il perché dei mancati trasferimenti che hanno fatto fallire quell'imprenditore. Di Maio vergognati, Salvini vergognati. State facendo insieme un governo e siete bravi solo a speculare sulle tragedie umane". Così il senatore del Pd, Davide Faraone che pubblica un video su Facebook a proposito dell'imprenditore di Monza finito in bancarotta nonostante un credito superiore ai 4 milioni di euro vantato nei confronti di alcuni enti locali. 

 

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