In Italia lo spettacolo è sempre lo stesso: mediocre
C'era una volta la sinistra. Ve la ricordate la sinistra? Ecco, era quella che pensava che i poveri avessero gli stessi diritti dei ricchi
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C'era una volta la sinistra. Ve la ricordate la sinistra? Ecco, era quella che pensava che i poveri avessero gli stessi diritti dei ricchi. Quella che pensava che tutti dovessero avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Ecco, era quella là. Era quella che formava gli operai nella scuola di partito. La sinistra oggi, invece, è quella di Michele Serra, che dice che i poveri stronzi sono tutti poveri, e che sono pure più violenti. E che poi - visto che ha detto una bestialità - precisa che il problema è che il populismo non fa altro che prendere in giro il popolo. Il contorno è l'antiberlusconismo ancora una volta militante: sono i programmi di Mediaset ad aver traviato la gggente. In tutto questo, la sinistra si divide. Gori e una buona parte del partito dicono che Serra ha ragione. Che poi, scusate, ma Gori era proprio quello che i programmi condannati da Serra li ideava. Un'altra parte della sinistra dice che Serra è un classista e va sterminato. In tutto questo, mentre la sinistra litiga su una cosa di così grossa rilevanza, gli altri cercano di fare un governo. E questi, quelli del Pd, che avrebbero gioco facile a rimarcare ogni giorno che passa come un giorno di ritardo per il Paese, pensano bene di imbarcarsi in dotte e forbite dissertazioni su Marx e Gramsci. Ma siamo in una settimana fortunata: c'è il 25 aprile alle porte e come al solito partiranno gli allarmi antifascisti, gli scontri tra filo palestinesi e filo israeliani e i soliti vergognosi insulti alla Brigata Ebraica. Il problema non è che l'Italia è il Paese del già visto. Il problema è che lo spettacolo rimane sempre lo stesso, e sempre mediocre.