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Milano
Incendio Navigli, brucia sottotetto: coppia di ragazzi muore a Milano. FOTO
Luca Manzin e Rosita Capurso

Incendio nella notte in sottotetto sui Navigli, giovane coppia morta a Milano

"Avremmo dovuto vederci per uscire insieme stasera". Sono ancora increduli alcuni amici di Luca Manzin, il ragazzo di 29 anni che questa notte e' morto insieme alla fidanzata Rosita Capurso, 27, nell'incendio del loro appartamento a Milano. Le fiamme sono divampate nel sottotetto alle 3:30 circa al civico 156 dell'Alzaia Naviglio Pavese, non lontano dal circolo Canottieri San Cristoforo e dall'omonima chiesa, in una delle zone piu' panoramiche di Milano, proprio lungo il corso d'acqua. La voce della morte del ragazzo e' corsa veloce tra gli ex studenti della Scuola Superiore Sant'Anna, che Luca aveva frequentato alla facolta' di Giurisprudenza ai tempi in cui viveva a Pisa, ed e' proprio l'incredulita' il sentimento piu' comune.

 La famiglia del giovane, originario di Aulla, vicino a Massa Carrara, e' stata avvertita in mattinata. Anche la sorella gemella della ragazza, che vive in Australia, ha ricevuto la notizia; le due ragazze avevano perso il padre da poco a causa di una malattia. Sul luogo del rogo nel frattempo i vigili del fuoco del Niat hanno proseguito i rilievi per tutto il giorno e, mentre una squadra e' rientrata, un'altra del nucleo investigativo di polizia giudiziaria sta procedendo ad approfondimenti: il pm di turno ha infatti affidato loro le indagini. L'ipotesi prevalente, al momento, resta quella del corto circuito; anche se un'altra pista investigativa emersa nel corso della giornata portava a non escludere che l'innesco possa essere avvenuto a causa di una candela o di una cicca di sigaretta, e che le fiamme si sarebbero poi propagate facilmente su alcuni vestiti e stracci lasciati vicino alla porta d'ingresso (a fianco della quale era presente il contatore). Questi poi avrebbero provocato il fumo che ha intossicato la giovane coppia.

La dinamica dell'incidente

 I vigili del fuoco sono intervenuti in seguito all'allarme lanciato da una vicina; una volta spente le fiamme sono stati ritrovati i cadaveri dei due, mentre una terza persona non ha riportato conseguenze. Un corto circuito: questa, dalle prime informazioni, la causa dell'incendio che questa notte ha provocato la morte di due ragazzi a Milano. Le fiamme sono divampate alle 3:30 circa circa, in via Alzaia Naviglio Grande 156, nell'abitazione al primo piano, in particolare dalla zona del sottotetto. La coppia è morta per le gravissime ustioni e l'intossicazione nonostante le operazioni di rianimazione da parte del personale del 118. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per estinguere il rogo e hanno fatto i primi accertamenti, che ad ora avvalorano ipotesi di incendio provocato da cortocircuito, escludendo dinamiche dolose e coinvolgimento di terzi. Sul posto i carabinieri di Milano Porta Magenta. Il pm di turno ha disposto l'autopsia dei corpi e il sequestro dell'appartamento.

Incendio Navigli: Madre e zia hanno provato a salvare la coppia

E' stata la zia di Rosita ad accorgersi per prima delle fiamme che divampavano dall'appartamento. La donna ha cercato di raggiungere la casa dove vivevano i due ragazzi: aveva le chiavi e ha provato ad aprire, ma dall'interno un altro mazzo di chiavi inserito nella toppa le ha impedito di entrare. La donna ha quindi urlato richiamando l'attenzione della matrigna della ragazza (moglie del padre di lei) che abita nel piano sottostante. Questa si e' arrampicata sul tetto di una casa a fianco, ha sfondato la finestra ma e' stata travolta dal fumo. Quindi ha chiamato il 118, quando pero' era gia' troppo tardi. Luca e Rosita dormivano nella camera da letto dell'appartamento: i due sono stati trovati gia' in gravissime condizioni; in particolare il ragazzo e' rimasto inerme sul letto, mentre la ragazza, forse accorgendosi dell'incendio, e' stata trovata in bagno: avrebbe cercato anche di spegnere le fiamme gettando acqua. Dalle prime ricostruzioni il punto d'inizio delle fiamme sarebbe un contatore elettrico posto vicino alla porta d'ingresso dell'appartamento, ricavato da un sottotetto. Le prime ipotesi escludono che siano stati i lavori di ristrutturazione a causare l'incendio, poiche' erano concentrati sulla parete esterna della palazzina, situata all'interno di una corte sull'Alzaia naviglio grande. Due donne piu' anziane sono rimaste illese e non hanno nemmeno avuto bisogno delle cure mediche.

E' una cugina a descrivere con le lacrime agli occhi la giovane coppia che questa notte e' rimasta vittima di un incendio a Milano. I due ragazzi abitavano nell'appartamento, ricavato in un sottotetto, da poco ma stavano insieme gia' da cinque anni. Entrambi avevano la passione per l'associazionismo, in particolare lei, era una psicologa. Luca Manzin, originario di Aulla, in provincia di Massa (dove abita ancora la famiglia, che e' stata avvertita dei fatti) era invece un avvocato, laureato da poco: aveva studiato Giurisprudenza anche alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, prima di vivere a Bologna; aveva la passione per la musica tecno. I familiari non si spiegano come sia potuto avvenire l'incendio: "Abitiamo in questo stabile da 28 anni e non e' mai successo niente", si dicono, ancora sotto choc. Nel frattempo sul posto proseguono i rilievi di vigili del fuoco e carabinieri.

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