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Milano
Islam e radicalizzazione, espulso egiziano scarcerato a Monza

La Polizia di Stato ha espulso ieri dall'Italia il 62enne cittadino egiziano Esamm Mohamed Omar Makram per motivi imperativi di sicurezza pubblica.

Il cittadino straniero e' stato scarcerato ieri stesso dalla casa circondariale di Monza dove era detenuto per scontare la pena di un anno ed un mese per occupazione abusiva e discarica non autorizzata di materiali pericolosi. Il 62enne, pregiudicato per reati minori, era stato anche indagato nel 1995 dalla Procura di Milano nell'operazione 'Sfinge', nota per essere stata la prima inchiesta sul terrorismo internazionale di matrice islamica.

Durante la detenzione nel carcere di Monza, era stato segnalato dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria nell'ambito dell'attivita' di monitoraggio dei detenuti a rischio di proselitismo e radicalizzazione violenta di matrice islamica ed era stato inquadrato nel primo livello, quello piu' alto, del profilo analisi: "monitorato". L'Ufficio Immigrazione della Questura di Milano ha emesso quindi un provvedimento di allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza "con esecuzione immediata alla frontiera a mezzo della forza pubblica, convalidato dal Tribunale Ordinario di Milano". Il rimpatrio e' stato eseguito ieri su volo Egyptair con partenza da Milano Malpensa ed arrivo alle ore 21.30 allo scalo internazionale de Il Cairo, con l'ausilio di tre operatori di scorta internazionale.

GRIMOLDI (LEGA): "41 BIS PER CHI FA PROSELITISMO IN CARCERE" - Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, commenta: "Un altro soggetto radicalizzato espulso per terrorismo, a Monza, e anche in questo caso si tratta di un detenuto che, in carcere, faceva attività di proselitismo. Negli ultimi due anni sono stati espulsi oltre 30 immigrati islamici, alcuni dei quali in Lombardia, che si erano radicalizzati in carcere o che facevano proselitismo in carcere, lo stesso attentatore di Berlino, Amri, si era radicalizzato nel corso della sua detenzione nelle prigioni Italiane. E’ evidente che le carceri, dopo le moschee e la madrasse, sono tra i luoghi dove è più intensa l’attività dei ‘cattivi maestri’, per questo, per arginare questo fenomeno, presenterò una proposta di legge per chiedere un regime detentivo speciale, con rigide misure di isolamento, come avviene per i criminali sottoposti al 41 bis, per tutti quei soggetti sospettati di attività jihadista o proselitismo, per isolarli completamente dagli altri detenuti e dal mondo esterno. Di fronte alla nostra sicurezza, di fronte ad un’emergenza, servono misure speciali e risposte speciali."

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