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Milano
Killer del tallio, genitori di Mattia Del Zotto "disperati ma senza rancore"
Mattia Del Zotto

Killer del tallio, lo sconforto dei familiari di Mattia Del Zotto


Killer del tallio, i genitori di Mattia Del Zotto, 27enne reo confesso di aver ucciso tre familiari e intossicate altre cinque persone, non si danno pace e chiedono aiuto. Lo riferisce il parroco di Nova, don Luigi Caimi, che al quotidiano Il Giorno spiega: "Loro ci hanno provato a sostenere il figlio, ma non ce l’hanno fatta e mi hanno chiesto se è possibile farlo ancora. Il papà Domenico, la mamma Cristina e lo zio Enrico (marito di Patrizia Del Zotto, una delle vittime) non hanno rancore verso il loro ragazzo. Si sono uniti e vorrebbero fare qualcosa. Dobbiamo pregare per questa famiglia che sta affrontando la montagna di dolore che le è caduta addosso, rendendola inerme di fronte a fatti estremi".

Mattia Del Zotto resta in carcere in attesa di una perizia psichiatrica. "Mattia è sempre stato una persona riservata - prosegue il parroco -  ma ultimamente si è chiuso in se stesso. Eppure nessuno della famiglia è mai stato sfiorato dal dubbio che potesse arrivare a compiere un gesto così grave. Loro hanno fatto di tutto per capirlo, aiutarlo. E si chiedono se sia ancora possibile farlo. I genitori sono disperati perché si sentono in colpa per non aver capito cosa stesse succedendo: ora vivono un vero calvario".

La confessione è avvenuta nella giornata di sabato 9 dicembre: "Sono stato io a mettere il tallio", ha ammesso Del Zotto rispondendo alle domande del Gip, Federica Centonze, nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere a Monza. Il difensore di ufficio del ragazzo, l'avvocato Silvia Letterio, ha chiesto al giudice "una perizia psichiatrica" per il suo assistito, accusato di triplice omicidio e di cinque tentati omicidi. Il giovane ha ripetuto la delirante motivazione del suo gesto che aveva fornito dopo l'arresto: ha voluto "punire gli impuri". Del Zotto e' gia' sottoposto a un regime di sorveglianza intensivo e al monitoraggio degli psichiatri per valutare il suo stato di salute mentale.

Per sua stessa ammissione Mattia Del Zotto aveva avviato un processo di conversione all'ebraismo da tre anni. Lo ha detto in sede di raccolta di sommarie informazioni agli investigatori dei carabinieri di Desio e Nova Milanese, che gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla procura ed accolta dal gip del tribunale di Monza. Quando ha dovuto fornire le password del suo computer, centrale per l'avanzamento delle indagini, ha rivelato che la chiave era "gloriosoDio".

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