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Milano, addio a Inge Feltrinelli. Sala: "A Milano ha dato il meglio"

Milano, addio a Inge Feltrinelli. Sala: "A Milano ha dato il meglio"

 Rose gialle e gerbere arancioni per l'ultimo saluto a Inge Feltrinelli, morta ieri a 87 anni. La camera ardente è stata aperta questa mattina nella Sala Alessi di Palazzo Marino, per l'occasione gremita di persone, intellettuali, giornalisti, scrittori, attori, oltre ai protagonisti politici della città, a partire dal sindaco Giuseppe Sala, dal suo predecessore Giuliano Pisapia, da tanti assessori e componenti della giunta comunale, insieme all'assessore all'Istruzione di Regione Lombardia, Melania Rizzoli. Dopo Beppe Sala, si sono alternati per l'ultimo saluto a Inge Feltrinelli l'amministratore delegato della casa editrice Roberto Rivellino, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, i nipoti Giacomo e Giovanni e il figlio Carlo. Commossi e personalissimi i ricordi dei nipoti, Giacomo e Giovanni. Il primo ha ricordato i viaggi insieme alla nonna, che "gli faceva scoprire la vita, sapeva come divertirsi e amava ballare". Il fratello Giovanni ha parlato dell'"amore assoluto, limpido e generoso" della nonna, ricordando la sua terribile infanzia durante la guerra.

"Ci viziava senza sosta, ma il più prezioso insegnamento che ci ha dato è stato quello di vivere con coraggio". "Le sue parole saranno sempre quelle: 'Fare, fare, fare, andare avanti e avanti'", ha detto il nipote, riferendo che Inge Feltrinelli aveva chiesto a lui e al fratello di impegnarsi per il futuro della casa editrice. A chiudere la cerimonia è stato il figlio Carlo Feltrinelli, che ha ricordato la passione della madre per le feste, per la letteratura straniera e le biografie dei grandi della letteratura. "Tutti i lunedì leggeva lo Spiegel e altri giornali internazionali", ha riferito Carlo. "Giorno dopo giorno - ha detto il figlio - faceva i conti con se stessa". Il presidente della Feltrinelli ha voluto ricordare anche una frase della madre, che campeggia anche sulla foto scelta per la camera ardente: "Leggere i libri è un atto rivoluzionario". "Soprattutto - ha sottolineato Carlo - in un periodo in cui, con i social media, la gente si prende meno tempo per se stessa". All'uscita dalla cerimonia di commemorazione, il giornalista Gad Lerner ha voluto sottolineare che "Qui a Palazzo Marino è venuta Milano, che lei ha reso cosmopolita e più allegra. Credo che sia un'impronta che resterà nel nostro cuore, ma che resterà nella cultura italiana, che lei ha reso più internazionale oltre che più alta".

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