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Milano
L’addio di Corritore a MM e la sfida difficile del successore

L’addio di Corritore a MM e la sfida difficile del successore

Di Fabio Massa

Li ha salutati uno per uno. Ha stretto tutte le mani. Prima, una lunga processione nel suo ufficio, vicino alle foto delle grandi opere dell’ingegneria e dell’ingegno di MM S.p.A.  Poi, per incontrarli tutti, in giro per le sedi. Infine, Davide Corritore, il presidente degli ultimi due mandati, si è accomiatato. Ultimo giorno, tempo di spedire una lettera a tutti. Sobria. 

“Dopo 5 anni concludo oggi l’esperienza di presidente di MM. Lavorando per la città abbiamo raggiunto risultati importanti, alcuni impensabili. Oggi la società è ciò che non era prima: non solo metropolitane e protezione dell’acqua, ma anche cura delle case popolari, degli impianti sportivi, delle scuole, e di tanti beni comuni. Tra questi, anche il sapere: la neonata Centrale dell’Acqua consentirà a migliaia di bambini di apprendere i fondamenti per la protezione delle risorse idriche”, scrive ai dipendenti Corritore. Di fatto MM è oggi più di ieri la spina dorsale di tutta una serie di servizi ai quali ancora altri si aggiungeranno nelle prossime settimane. Vocazione politica, quella di MM, nel senso più nobile: tutte o quasi, le scelte strategiche sono passate da MM. Fin da quando Pisapia decise che il suo direttore generale, Corritore appunto, dovesse andare a governare una creatura che avrebbe dovuto crescere. Lui, uomo di numeri, raccolse la sfida. Del resto, le qualità del manager erano e sono abbastanza un unicum: capacità di relazione con la politica essendo stato esponente politico lui stesso, competenza manageriale figlia di una lunga esperienza al vertice di Deutsche Bank, orecchio a terra a cogliere le vibrazioni della città e capacità di leggerle, avendo una lunga esperienza nel mondo dei sondaggi e delle rilevazioni. La leggenda narra che sia Pisapia che Sala siano partiti con la loro campagna in una trattoria dietro casa sua: Da Bruna e Sandro, in via Trieste. Uno di quei posti alla buona dove mangiano bene gli operai e la gente comune, e quindi dove si mangia bene tutti. 

Che cosa lascia Corritore? “La gestione economica della società ha avuto come ‘mantra’ la solidità per il futuro: il patrimonio netto è quadruplicato in 5 anni, e MM è riuscita a collocare sui mercati internazionali un bond quotato che garantisce già oggi la totalità delle risorse per realizzare nei prossimi 20 anni centinaia di milioni di investimenti nel servizio idrico. Tutti questi risultati sono stati possibili perchè il Comune di Milano ha avuto fiducia in noi, ma soprattutto perché l’ecosistema MM ha fatto propria la sfida della rigenerazione che la città sta vivendo, rigenerandosi esso stesso. Un numero tra tutti: tra i 1200 lavoratori attuali, uno su due ha cominciato la propria esperienza negli ultimi 5 anni, con l’ingresso di centinaia di donne e di giovani. Nuovi punti di vista, culture, nazionalità, storie, che si sono unite ai 60 anni di competenze dimostrate dalla società”, scrive lui. I numeri non mentono. Ma lascia anche un grosso problema: la successione. Problema per ora irrisolto, dopo che Anac (con una decisione incommentabile a dir poco) ha fermato un altro (più giovane di lui) con skill similari: Alessandro Russo. Il Comune riaprirà il bando per cercare il successore. Che avrà una sfida difficile: i nuovi servizi del Comune, il rush degli ultimi anni di mandato. Ma soprattutto la replica del successo che Corritore spiega così: “E’ in questa osmosi la chiave del successo di MM, perché non si agisce il cambiamento se non si è il cambiamento”. La conclusione della lettera è una poesia di Saramago: “Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”. Lui andrà avanti in Sea, come vicepresidente. Per MM la caccia è aperta. 

fabio.massa@affaritaliani.it

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