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Milano
L'evento 'D'amore non si muore' di Maria Angela Danzì
Maria Angela Danzì

Venerdì 10 novembre, presso la Sala Camerani, Biblioteca Lino Penati, in via Cavour 51 a Cernusco sul Naviglio, Milano, ci sarà l'evento pubblico organizzato da Maria Angela Danzì sul tema della violenza di genere. Eliminare la violenza di genere richiede un cambiamento delle norme sociali, oltre che una riforma completa delle istituzioni, tutte. La lotta contro la violenza sulle donne è un impegno continuo che richiede l’adozione di misure preventive, la promozione di una cultura di rispetto e l’accesso a servizi di sostegno e protezione per le vittime. L'evento pubblico è organizzato da Maria Angela Danzì- Deputata- gruppo dei Non iscritti al Parlamento europeo. Intervengono: Maria Angela Danzì, Eurodeputata; Paola Pizzighini, Consigliera Regione Lombardia; Debora Comito, Assessora alla Pari Opportunità, Comune di Cernusco; Giorgia Carenzi, Assessora ai Servizi Sociali, Comune di Cernusco e Giuseppe Palmeri, Luogotenente dell'Arma dei Carabinieri, modera il giornalista Gabriele Ticozzi.

Danzì: "Bisogna rafforzare gli strumenti giudiziari ma anche il supporto psicologico e materiale"

I dati evidenziano come sia in Italia, che all’interno dei Paesi dell’area UE, una donna su tre abbia subito violenza, molestie o discriminazioni di genere. Nel nostro Paese sono quasi sette milioni le donne che hanno subito violenza nel corso della propria esistenza. La maggior parte degli abusi avviene nell’ambito di un rapporto di convivenza, intimo o familiare. Di queste circa quattro milioni (4 milioni 520 mila), pari al 21% ha subito violenza fisica, mentre il 5,4% è stata costretta a sopportare le forme più gravi di violenza quali stupro e tentato stupro. La maggior parte delle donne vittime di violenza ha subito abusi e soprusi da partner o ex partner, per l'esattezza il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. Un quadro aggravato anche dall’isolamento domestico dovuto alle norme in contrasto della pandemia Covid-19. Eurodeputata Maria Angela Danzì: "Bisogna rafforzare gli strumenti giudiziari ma anche il supporto psicologico e materiale. In italia ci sono troppi procedimenti che si fermano alla fase istruttoria e troppe poche ordinanze cautelari, che nemmeno vengono rispettate: questa è una realtà purtroppo testimoniata dai fatti di cronaca. Ma bisogna anche agire subito aiutando le donne a capire dove si annidano le minacce e a starne lontane. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità chi commette violenze sulle donne è nella maggior parte dei casi affetto da un disturbo narcisistico della personalità. Vanno condotti studi e ricerche su questa patologia. All’Unione europea abbiamo chiesto di finanziare progetti di supporto alle vittime: devono essere aiutate a riconoscere e a combattere i manipolatori, a sentire l'impatto di queste relazioni sulla loro salute fisica e psichica, e a liberarsene. E per farlo devono essere messe nella condizione di allontanarsi senza il rischio di perdere i loro figli, il lavoro, le amicizie, la vita". 

Reti antiviolenza e misure preventive

In Lombardia si contano attualmente 27 Reti antiviolenza. Tali reti comprendono 125 strutture per l’ospitalità, ovvero case d’accoglienza e case rifugio, e 54 Centri Anti Violenza. Nel 2021, 8531 donne sono state costrette a rivolgersi ai Cav, con un incremento registrato pari al +13,7% rispetto all’anno precedente. Oltre alle leggi nazionali, l’Unione Europea ha adottato diverse direttive per combattere la violenza di genere e proteggere le donne. Tra queste, la Direttiva 2011/99/UE prevede misure per prevenire l’abuso e la violenza domestica, onde proteggere le vittime. Inoltre, la Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa è uno strumento chiave per prevenire e combattere la violenza contro le donne, fornendo una serie di disposizioni.

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