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Milano
La finanza bianca con Orlando. Il Profumo di Renzi allontana Bazoli
Andrea Orlando

di Domenico Cameccia

Con chi starà Giovanni Bazoli? La finanza bianca a Milano ha già deciso con chi schierarsi, nella contesa delle primarie del Partito Democratico: col ministro della Giustizia Andrea Orlando. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, il banchiere cattolico avrebbe scelto di spingersi dalla parte di Orlando per la corsa alla poltrona di segretario del Partito Democratico per tutta una serie di motivi, che può tuttavia essere ricondotta a una sintesi: il non facile rapporto tra Matteo Renzi e la finanza bianca.

Ai banchieri e imprenditori cattolici, infatti, non sarebbe mai andato a genio lo stile dell’ex premier. Dipinto come cattolico, scout, di stretta osservanza. Ma che tanto cattolico, nei fatti, non sembrerebbe essere stato. Per sua stessa ammissione: malgrado il cognato prete e vicino ai Neocatecumenali, malgrado un passato di vicinanza a Comunione e Liberazione, Renzi ha più volte affermato di essere un premier laico che aveva giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. E fin qui, si parla di religione. Il problema, al solito, sono i soldi e il potere. E' noto infatti che i renziani hanno puntato su Alessandro Profumo e Unicredit, e questo ai bazoliani di Banca Intesa non è mai molto piaciuto.

E allora che si fa? Si spinge su Orlando, che peraltro caratterialmente è più vicino a Bazoli di Renzi. È un tipo che parla a proposito, pacato, dal passo felpato e le decisioni e le parole ben pesate. Sono questi gli atout che lo rendono simpatico dalle parti del banchiere bresciano. E poi c’è la politica: un nipote del banchiere, Alfredo, siede in Parlamento tra i banchi del PD ed è molto attento al mondo bresciano; Gregorio Gitti ha sposato, prima di altre difficoltà di coppia, la figlia Francesca da cui ha avuto tre figli, ed è un ulivista della prima ora. Insomma, Orlando piace. Un segno di questo gradimento è il suo recente passaggio dalle parti della Fondazione Feltrinelli, dove Chiara Bazoli (fidanzata di Beppe Sala, sindaco di Milano) lavora. Un importante segno d’apprezzamento concesso anche a Renzi, ma non a Michele Emiliano, il magistrato barese in aspettativa che punta a diventare segretario dei Democrat. E qui, alla Feltrinelli, Orlando ha detto, parlando di Sala: “Se lui è l’interprete del ‘modello Milano’, credo che in qualche modo interpretiamo lo stesso modello”. Non c'è necessità di disegnini, no? E anche il silenzio di Sala, che qualcuno mormora possa durare fino alla fine, diventa pregno di significato.

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