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Milano

La lettera dei parlamentari milanesi della Lega

Pubblichiamo, in versione integrale, la lettera firmata dai parlamentari della Lega di Milano

La giustizia è materia di interesse comune e trasversale. Il 12 giugno andiamo a votare SI ai cinque referendum. E’ importante che tutti gli elettori diano la forza necessaria per un cambiamento reale e positivo della giustizia italiana attraverso una riforma indirizzata verso la tutela dei cittadini. Ogni cittadino si rechi alle urne per esercitare col voto il suo diritto-dovere ad avere una giustizia realmente giusta. 

Le storture sempre più numerose sono sotto gli occhi di tutti, per l’imputato come per la parte lesa. Abbiamo sei milioni di processi arretrati con tempi biblici pari a più del doppio delle nazioni civili, col serio pericolo che - a causa della decorrenza dei termini – i responsabili di reati escano di galera. Abbiamo mille carcerazioni all'anno di soggetti ingiustamente detenuti: più di tre al giorno! Lo Stato così è costretto a pagare circa 30 milioni di euro all'anno in risarcimenti per ingiusta detenzione. 

L’eliminazione dell’abuso della carcerazione preventiva, istituto che negli ultimi 40 anni ha distrutto migliaia di vite a partire dal caso Tortora in poi, è un passo fondamentale per una giustizia più equa e degna di una nazione civile. Anche per questo riteniamo che sia utile introdurre ‘le pagelle’ ai magistrati, cioè si chiede all’elettore se vuole che l’operato del magistrato possa essere valutato dai membri del Consiglio direttivo della Cassazione e dei consigli giudiziari, avvocati compresi. 

 I quesiti più tecnici vanno tutti nella direzione di un sistema che garantisca una maggiore indipendenza nei confronti delle parti in causa. La separazione delle carriere tra accusa e parte giudicante è il baluardo di un sistema veramente liberale, scegliendo all’inizio se si vuole lavorare come magistrato oppure come pm. Il quesito sulla riforma del Csm poi è fondamentale per eliminare il sistema delle correnti nella magistratura descritto bene, in tutte le sue storture, dall’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. 

 La maggior parte dei magistrati, che lavora bene e in silenzio e magari non ha fatto carriera perché fuori dai giochi di potere, sarebbe felice se il sistema cambiasse in senso meritocratico, peraltro con una maggiore garanzia di terzietà reale per parte dei giudici. 

 Abbiamo bisogno della forza dei cittadini affinché la legge sia uguale (davvero) per tutti. Il silenzio dei media pesa come un macigno sulla campagna referendaria. Tutti coloro che vanno a votare adottino un elettore non votante. Il 12 giugno mettiamo una croce sul SI a tutti i cinque quesiti. 

Riteniamo, infine, importante che anche il presidente Draghi si esprima sui quesiti referendari perché siamo di fronte a un grande evento di democrazia. Per lo meno ci auguriamo che il premier contribuisca a chiedere di abbattere il muro del silenzio che troppi media hanno alzato sul referendum. Una giustizia più equa è fondamentale per la vita dei cittadini.

 

 

 

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