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Milano
La lobby nera è una vicenda emblematica: ecco perché. Il commento
Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini

 La lobby nera è una vicenda emblematica: ecco perché. Il commento

Tutto è male quel che finisce male. Parliamo di questa questione della lobby nera. Parliamo di Roberto Jonghi Lavarini e Carlo Fidanza, e del fatto che fin dall'istante zero, per chiunque avesse conosciuto Jonghi (e lo conoscono tutti, a Milano), la storia di una spectre fascista che riciclava valige di contanti faceva ridere già così. Chi? Jonghi Lavarini? Lui? Davvero? L'avevo scritto, qui su Affaritaliani.it Milano, decine di volte.

Tutta quella vicenda sapeva di cialtroneria lontano un miglio

Tutta quella vicenda sapeva di cialtroneria lontano un miglio. Bella da vedere? Eticamente commendevole? Sicuramente no. Un reato su cui indagare? Bastava leggere la storia senza il paraocchi della politica, del "pericolo fascista", di tutte le sovrastrutture che venivano buone - dobbiamo sottolinearlo - in campagna elettorale. Quella campagna elettorale per le amministrative milanesi fu pesantemente influenzata da quell'inchiesta. Il punto non è giornalistico. Fanpage fece il suo: un gran colpo mediatico. Così come ne sono stati fatti tanti nella storia del giornalismo italiano.

Ma non è che ogni denuncia deve finire in tribunale

Ma non è che ogni denuncia deve finire in tribunale. Il problema è quello: perché aprire un'inchiesta? Perché adombrare illeciti quando si poteva tranquillamente parlare di atteggiamenti equivoci, non corretti, politicamente inaccettabili? Non sarebbe bastato quello? Invece no, perché da una parte la politica e dall'altra il giornalismo pare debbano avere sempre il conforto delle procure. E le procure, almeno ai tempi (oggi chissà, magari qualcosa è cambiato), avevano il conforto del giornalismo e di una parte politica, e così tutto si teneva. Quindi il giornalista fa un colpo, la procura legittima il tutto con un'inchiesta e la politica usa la situazione. Peccato che sulla graticola ci finiscano delle persone, e soprattutto la verità. Perché che la lobby nera fosse al massimo un gruppo di cialtroni era cosa chiara fin dall'inizio, per chiunque avesse la voglia di rifletterci su due minuti senza condizionamenti politici di parte.

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