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Milano
Ladri di biciclette, Zini: targa? Non serve, apriamo le scuole alle due ruote

Ladri di biciclette, Zini: targa? Non serve, apriamo le scuole alle due ruote

Era già successo alla fine degli anni ’80, giunta Pillitteri, che le bici gialle, affidate in uso ai milanesi per limitare il traffico delle auto, finissero sul mercato nero dopo essere state rubate. Ora il sindaco Sala, di fronte alla “sparizione” di centinaia di biciclette del bike sgharing corre ai ripari chiedendo di “immatricolarle”.

“C’è una gran confusione sotto il cielo delle due ruote – spiega Alfredo Zini, ristoratore e consigliere del Comitato Lombardo della Federazione Ciclistica Italiana, nonchè candidato al consiglio regionale nel Pd - perché con un fenomeno dilagante come quello dei furti di biciclette non si può pensare di correre ai ripari solamente con un codice o una targa identificativa, oltretutto su base volontaria. Encomiabile l’impegno del sindaco Sala nel bike sharing, perché ha portato la bicicletta fuori dalla porta di casa di ogni cittadino, ma ciò che manca è l’educazione alle due ruote, in particolare verso i giovani. Bisogna farsi una domanda per trovare la risposta giusta: perché tra le discipline sportive che entrano nelle nostre scuole non c’è – in forma organica – il ciclismo? I nostri ragazzi possono fare sport col calcio, col basket, con l’atletica leggera, con la canoa ma le biciclette non entrano nelle scuole. E non è solo un fatto sportivo, perché abituare i giovani, fin da piccoli, a rispettare le due ruote può farli crescere con la propria bici accanto. Lontano dall’uso ossessivo dell’automobile, e nel rispetto dell’ambiente. E’ per questo che con la Fiab stiamo lavorando ad un progetto che – grazie a Regione e comuni – possa sostenere quelle società sportive che accettano il gemellaggio con una scuola. Educare in bici e alla bici: una scelta che può aiutare i nostri ragazzi a crescere sani e onesti. E allora grazie alla Polizia locale per i tanti interventi di contrasto al furto delle biciclette”.

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