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Milano
Elezioni 2018, le donne della Lega a Roma. Troppo poche? Ecco chi sono

di Costante Vedetta

Dovrà riempire corpose liste, dopo le ultime proiezioni che l’attestano al 13,8 per cento, la Lega del segretario Salvini, data per favorita nella prossima tornata elettorale, nella coalizione di centro-destra. Un risultato che equivale dire che il corpus di parlamentari a Roma del Carroccio sarà moltiplicato. Se oggi il partito può vantare 22 deputati e 11 senatori, a dare ragione alle proiezioni nel prossimo Parlamento, potrebbero sedersi ben 100 rappresentanti del partito. E il tempo per individuare le candidature sta per scadere.

La moltitudine di posti a Roma, che può sembrare una buona notizia, in realtà, pare una grana per il partito di via Bellerio che non può contare su un’ampia classe dirigente da distribuire nei collegi. La domanda che in queste settimane si fanno i coordinatori regionali, infatti, è: “Chi candidiamo?”. Il nodo principale poi, per la legge sulla rappresentanza di genere, sono le presenze femminili. Il requisito principale è che le donne in lista abbiano almeno da tre anni la tessera del partito. Incastrare tutti i requisiti non è semplice e le papabili non sono molte.

Lo stato dell’arte è che i coordinatori regionali stanno avanzando le loro proposte sul territorio al segretario Salvini, che con il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti, è al lavoro, in queste iniziali settimane di campagna elettorale, sulla collocazione dei suoi parlamentari e la composizione delle liste. Affaritaliani.it Milano è già in grado di anticipare qualche nome che finirà sul tavolo del segretario.

In Lombardia sembra in lizza Laura Molteni, già deputato della Lega sotto il quarto governo Berlusconi nel 2008, ed entrata a Palazzo Marino nelle scorse amministrative del 2016, come consigliere della Lega, con 812 preferenze. Potrebbe correre per un posto nazionale anche l’assessore uscente della regione Lombardia Claudia Maria Terzi. Avvocato bergamasco, eletta nelle regionali del 2013, era Assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile sotto la guida di Maroni, dopo aver ricoperto il ruolo di sindaco di Dalmine dal 2009 al 2013, e di consigliere comunale dal 2004 al 2009.

Altra riconferma dovrebbe essere quella di Simona Bordonali. Bresciana, anche lei Assessore con delega alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione nell’uscente governo Maroni, è stata consigliere comunale a Rovato negli anni ’90 e a Brescia – dal 2005 al 2008 – dov’è stata successivamente eletta presidente del Consiglio comunale. Dovrebbe correre nel collegio lombardo.

Un nome che ha fatto già discutere molto, invece, è quello di Barbara Saltamartini. Romana, già deputato nel 2008 nella lista del Pdl, è stata riconfermata nelle politiche del 2013 alla Camera per poi aderire, nel novembre dello stesso anno, al Nuovo Centro Destra di Alfano. Nel gennaio di due anni dopo, in contrasto con Ncd, esce dal partito per aderire alla Lega nell’aprile del 2015. Il suo collegio naturale dovrebbe essere quello del Lazio, ma poiché sembra più sicuro quello lombardo, potrebbe – a sentire i rumors – essere paracadutata nel proporzionale in Lombardia, facendo storcere il naso a più di una persona nel partito.

Indiscrezioni anche sulle donne del collegio Toscana. Addirittura un posto da capolista nel proporzionale (collegio Toscana2, Arezzo, dato per vincente) sembra pronto per Tiziana Nisini, ragioniera e attuale assessore alle Pari Opportunità, Politiche della casa e giovanili, e Sport del comune di Arezzo. Il suo è un caso curioso. Leghista della prima ora, alle scorse amministrative di Arezzo del 2015 si è candidata per poi non riuscire a entrare neppure in consiglio comunale: ha infatti preso ben 2 preferenze. Nonostante questo, è stata nominata assessore.  La Nisini fu anche uno dei tre candidati toscani del Carroccio alle elezioni europee di maggio 2014 e si candidò anche alle elezioni regionali del 2015, che videro la vittoria del centro-sinistra con l’attuale governatore Enrico Rossi. Sempre nel collegio Toscana sarà proposta anche Costanza Vaccaro, per un posto in Parlamento alla Camera o al Senato. Dal 2008 ha ricoperto la carica di consigliere dirigente nazionale dell’Udc, per poi iscriversi alla Lega a fine 2016: «Mi ha convinta Salvini, mi è sembrato una persona vera, perbene. Metto le mie battaglie al servizio della causa», disse all’epoca.

 

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