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Milano
Le quattro prove del caso Beppe Sala e la sfida per Milano

di Fabio Massa

Davvero Milano è tornata ad essere la locomotiva del Paese? Davvero esiste un Modello Milano che lega - con un filo di sano lavoro, buoni ideali e buonissime pratiche - le amministrazioni di Letizia Moratti a Giuliano Pisapia a Beppe Sala oggi? Davvero a queste latitudini esiste una città che ci invidiano in tutta Europa? Forse sì. Ma adesso Milano, e il suo sindaco, e soprattutto le forze politiche e sociali della città devono prendersi una enorme responsabilità. Perché la vicenda di Beppe Sala, e del nuovo avviso di garanzia, riguardante un appalto degli alberi di Expo e un atto che sarebbe stato retrodatato (e firmato da Sala a casa sua, dettaglio questo la cui diffusione è davvero incredibile, seppur insignificante), non è una vicenda che riguarda solo Beppe Sala. Affatto. Per varie ragioni. La prima è che non è un caso di un giorno, ma un percorso lunghissimo, e che ancora sarà lungo, e tortuoso. La Procura Generale richiederà con ogni probabilità il rinvio a giudizio, poi ci sarà il tempo per le controdeduzioni e alla fine la decisione, che - anche qui prevedibilmente - vedrà il giudice a chiedere il processo per Sala, non fosse altro per valutare al meglio le evidenze raccolte dalla Procura Generale. Fin qui, il percorso giudiziario, che procede per i fatti suoi e sul quale non ci si deve permettere di mettere becco. 

Poi però c'è il resto. E non è da sottovalutare. Lasciando stare il malcostume dei magistrati (sì, dei magistrati, non dei giornali e dei giornalisti, come l'ottimo Ferrarella del Corriere, che fanno solo il loro lavoro) di diffondere atti e notizie prima ancora che giungano agli interessati, c'è da capire come affrontare la prova che si para davanti a Milano. Al Tribunale di Milano, in primis, che può dimostrare una volta tanto di essere davvero l'avanguardia d'Italia, evitando il solito stillicidio di intercettazioni inutili che avvelenano la vita politica italiana e conducono a un cortocircuito giornali-politica-magistratura che non fa bene al Paese. 

C'è una prova per Forza Italia e il centrodestra: come la volta scorsa, hanno l'occasione di essere garantisti. La volta scorsa il loro esempio fu encomiabile: dissero al sindaco di tornare a lavorare, e pure di corsa. E oggi, se davvero vogliono attaccare l'amministrazione, stimolare e pungolare, possono tranquillamente parlare dei clamorosi ritardi sulle periferie, della disorganizzazione di parte delle figure chiave della macchina amministrativa, delle incertezze sulla sicurezza (leggasi Stazione Centrale). Quindi, dal centrodestra ci si attende una prova di maturità. Maturità superiore a quella sinistra che un tempo non fece altrettanto con Berlusconi, né con la Moratti (vi ricordate le puttanate su Batman eccetera eccetera?) 

E la sinistra? La sinistra cerchi di stare unita. Perché in gioco non c'è il futuro di un leader come Sala, o di una leadership come Partito Democratico. Di quelle, chissenefrega. In gioco c'è il futuro di Milano, che sta crescendo e che non merita il caos. In questa città c'è stata una campagna elettorale durissima, ma anche bellissima, tra due candidati davvero molto validi. Perché vanificare tutto? 

Poi c'è la sfida di Beppe Sala. Con se stesso. E' comprensibile che veda come un'onta e un'offesa il fatto di essere stato messo sul banco degli imputati dopo aver retto l'urto e portato in porto la nave di Expo. E' comprensibile che se ne volesse andare, a botta calda, quest'inverno. E' comprensibile che frema, dentro di sè, che si indigni. Sono reazioni umane. Ma non sono le reazioni che una città si aspetta dal suo capo, seppure pro tempore. E soprattutto Sala potrebbe cogliere una grande chance. Rimanere serenamente al suo posto, lavorare cercando di non fare pasticci e anzi cercando di fare qualcosa di positivo (meglio darsi obiettivi minimi), dare una sterzata alla macchina  che sembra un po' imballata, e aspettare che tutto si compia: richiesta di rinvio a giudizio, rinvio a giudizio, processo e assoluzione. Perché è esattamente questo - a opinione di chi scrive - quello che succederà.

fabio.massa@affaritaliani.it

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beppe salasala sfida milanoquattro prove per la città

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