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Milano
Lega, vandalizzato il muro di Pontida. Calderoli: insulto alla democrazia

Lega, vandalizzato il muro di Pontida. Cecchetti: cretini e teppisti

Scarabocchi sulla storica scritta 'Padroni a casa nostra' e scritte offensive 'u are just racist' (siete solo dei razzisti) sono comparse sul muro che costeggia il prato di Pontida, dove ogni anno si tiene il raduno leghista. Lo denuncia il commissario lombardo, Fabrizio Cecchetti. "L'ennesimo atto vandalico contro la Lega, questa volta se vogliamo con una valenza simbolica maggiore rispetto ai tanti casi precedenti avvenuti in Lombardia, con delle scritte spray di insulti a deturpare il muro del pratone di Pontida. Niente di nuovo, sappiamo bene che purtroppo la mamma dei cretini, e dei teppisti, e' sempre incinta", scrive in una nota. "Davvero niente di nuovo, banalmente l'ennesimo brutto episodio di offesa o minaccia verso la Lega e il popolo leghista. Non sara' una scritta spray a rovinare lo spirito di partecipazione e appartenenza che ci lega al pratone di Pontida che torneremo a riempiere il 17 settembre - prosgue Cecchetti -. Ecco, magari mi permetto di consigliare a questi teppisti di non essere cosi' cretini da venire a imbrattare il muro del pratone proprio il 17 settembre, e' solo un consiglio". Nel 2018 la scritta 'Padroni a casa nostra' fu vandalizzata e trasformata in 'Ladroni a casa nostra', con riferimento all'inchiesta sulle irregolarita' di gestione di 49 milioni di fondi elettorali da parte dle partito.

Lega, vandalizzato il muro di Pontida. Calderoli: insulto alla democrazia

"Spiace vedere che un luogo simbolo, da oltre 35 anni, come il pratone di Pontida, un luogo simbolo per la Lega, per i suoi tanti militanti, per generazioni di leghisti, sia stato preso di mira da vigliacchi teppisti che hanno deturpato il muro con scritte spray di insulti". . Lo afferma Roberto Calderoli, senatore della Lega. "Dalla seconda meta' degli anni Ottanta a oggi, al prossimo raduno del 17 settembre, il prato di Pontida e' sempre stato, e sempre sara', un luogo di popolo, di festa, di partecipazione, di aggregazione, di idee espresse democraticamente, senza che ci sia mai stata una violenza, anche piccola - continua -. Chi insulta o deturpa un luogo simbolo insulta la democrazia, la partecipazione, la parola data al popolo, il libero confronto delle idee e delle opinioni. Ma forse e' proprio questo il problema, che pochi vorrebbero decidere per tutti, zittendo il consenso e il dissenso, con insulti o violenza per chi la pensa diversamente da loro". 

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