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Milano
Letta al San Carlo: "La Corea? Kim ha turbe serie, Trump va in giro..."

di Fabio Massa

Enrico Letta visita il Collegio San Carlo di Milano. Un "talk" lontano dai flash, con i ragazzi dei licei della scuola più prestigiosa di Milano, che gli hanno rivolto un fuoco di fila di domande in particolare sull'Europa. Quale sarà l'Europa di domani (chiede Luca, ultimo anno del Classico)? "Voi ce lo dovete dire - spiega Letta - Siete voi l'Europa del domani. Ma l'Europa è anche quello che è successo stanotte a Parigi. Io ero a cena con i professori, e abbiamo rivissuto quanto successo il 13 novembre al Bataclan". E ancora: "Speravamo che fosse semplicemente una rapina, frutto della criminalità diciamo così normale. L'Europa è fatica oggi, sangue versato. Ma l'Europa è anche tante cose divertenti, come la sfacciata fortuna per la Juventus di aver pescato il Monaco in semifinale di Champions. Oggi io penso che l'Europa debba essere soprattutto una Europa che protegge. Oggi abbiamo più timore del futuro rispetto a quello che avevamo un po' di anni fa".

SPINTE ANTIEUROPEISTE - La fiducia in Europa in calo? "Quando avevo la vostra età eravamo tutti per l'Europa - risponde Letta a Federico, dello Scientifico - Se oggi facessimo un referendum sull'Europa si capirebbe che l'Europa non è vista come 30 anni fa. Oggi sono successe una serie di cose che rendono l'Europa più divisiva. In certi casi oggi si dice che si vuole lo Stato nazionale e basta. Ma questa logica non tiene conto della vita di oggi e delle grandi opportunità che si possono avere oggi".

LA COREA - Carlo del liceo scientifico, pone una domanda sulla politica internazionale e sulla Corea. "La Corea del Nord è una delle parti complesse della storia che viviamo. E' un regime guidato da un personaggio probabilmente con turbe vere e proprie, che purtroppo ha l'arma atomica. Quando vedo Trump che minaccia oggi una parte del mondo, domani l'altra, mi intimorisco, perché se scappa la frizione poi la situazione non è recuperabile - spiega Letta - L'Europa dovrebbe giocare un ruolo fondamentale anche per placare gli Stati Uniti, che sono molto più bellicosi di noi come spirito e temperamento".

L'ATTENTATO - "Non bisogna avere in testa che gli attentatori sono immigrati. La paura dell'immigrazione è una paura legata al diverso, che è innata nell'uomo e va superata - dice Letta - Per vincere la paura dobbiamo fare una Fbi europea che sia in grado di avere una centralizzazione delle informazioni. Che sia in grado insomma di fare quello che è successo a Milano (Sesto San Giovanni, ndr), dove il terrorista del camion è stato fermato e ucciso".

fabio.massa@affaritaliani.it

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