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Milano
Libri, esce 'Senologia clinica': il rapporto medico-paziente

di Alessandro Pedrini

“Senologia Clinica” è il titolo dell’ultimo libro scritto a quattro mani da due noti professionisti del mondo senologico italiano, Giorgio Macellari e Bettina Ballardini. Entrambi lavorano – Ballardini come Direttore del Centro di Senologia, Macellari come Senior Consultant, – nella Breast Unit del Gruppo Multimedica, con i suoi tre poli: Ospedale S. Giuseppe, IRCS di Sesto San Giovanni, Ospedale di Castellanza. 

In commercio si trovano molti trattati della disciplina ma, a differenza degli altri, questo appare sin dalle prime pagine del tutto originale. Non parla solo di tecnica – chirurgica, radiologica, oncologica. Gli autori si dedicano piuttosto a trattare ed approfondire i delicati aspetti umani del legame che si stabilisce tra il Senologo e la donna (in qualche caso anche il maschio). Si presenta dunque non come tradizionale testo di medicina, ma come  manuale di regole comportamentali. 

Uno dei suoi principali messaggi è che chi si ammala, oggi, non ha bisogno solo di buoni giudizi clinici, ma anche di “clinici giudiziosi”, non solo di buoni medici, ma anche di “medici buoni”.

L’ispirazione filantropica del libro traspare da ogni riga e permea di sé tutte le pagine, in un inseguirsi fra i fondamenti biologici della medicina e le sue valenze etiche. Per dar spazio al lato umano e personale del rapporto medico-paziente, le basi tecnico-scientifiche sono date per acquisite e la loro analisi è limitata a far da supporto preliminare alla condivisione delle scelte di cura.

Così, il gesto di presentarsi al primo incontro viene rivisitato alla luce dei meccanismi che mettono di fronte due “stranieri”: uno scenario che non è banale scambio di convenevoli, ma sipario che si solleva su due mondi destinati a interagire nelle loro profondità esistenziali, se si vuole costruire fra essi un legame di lunga durata.   

E anche la classica indagine anamnestica varca i confini dell’interrogatorio asciutto. Il tema dell’ascolto, infatti, riceve qui un’attenzione che raramente si trova nella dottrina comune o nelle lezioni impartite nel corso di laurea o di specializzazione. Al medico che parla con distacco si sostituisce quello che sa dialogare. 

S’innesta qui il discorso sulle abilità espressive del medico, cui il volume dedica un intero capitolo: comunicare non è semplicemente dare informazioni, significa invece mettere-in-comune qualcosa di prezioso, le parole, i pensieri, le emozioni, i progetti; significa entrare in sintonia per parlare sulla stessa frequenza, stabilire un contatto fra diversi che però possono scoprirsi simili e quindi comprendersi, trovarsi, aiutarsi. 

Gli autori non intendono però proporre un compiacente egualitarismo fra curante e curata: questa presunzione di simmetria non risponde alla realtà del ruolo medico, nemmeno è pretesa dalla persona malata. Il medico non può rinunciare ad assumersi le proprie responsabilità, mentre la paziente – dal canto suo – si affida volentieri all’esperto che esprime autorevolezza e l’aiuta con sapienza a orientarsi nella rete di opzioni diagnostiche e offerte di cura. Un’asimmetria di ruoli, dunque, è inevitabile, anzi necessaria per il buon esito dell’alleanza.

Ma ciò che emerge da questo libro è il forte richiamo al principio di autonomia, cioè all’obbligo del Senologo di mettere la donna nelle migliori condizioni possibili per esercitare un controllo diretto sulla propria condizione clinica e partecipare alle scelte terapeutiche con le competenze che il medico, con pazienza e impegno divulgativo, le trasferisce.  

Questo è lo spirito che ha suggerito agli autori l’aggiunta di un sopratitolo: “L’arte della visita senologica perfetta” – un’anticipazione che rinvia all’eredità del più indiscusso Maestro di questa disciplina. Il libro è, prima di ogni altra cosa, frutto di una lunga frequentazione del professor Umberto Veronesi: della cui gigantesca impresa scientifica, umana e spirituale ha cercato di offrire una sintesi a tutto tondo, onorandone il lascito professionale e filosofico. 

Scriveva Veronesi: "Penso che per dedicarsi con profitto alla Senologia si debba avere una sorta di predisposizione. Un forte interesse per la salute delle donne, prima di tutto, e una consapevolezza profonda del loro ruolo nella società e negli equilibri psicologici che la sostengono… Il senologo maschio deve imparare a ragionare 'da donna' e la senologa donna imparare a ragionare 'da paziente'".  

Ecco, Macellari e Ballardini hanno provato a raccogliere l’insegnamento dell’impareggiabile mentore, con l’impegno di consegnare a chiunque s’appresti a diventare Senologo gli elementi culturali e relazionali del mestiere e addestrarlo a fare della sua visita non una perfezione (modello relegato in un mondo ideale), ma quantomeno un’arte magistrale.

Il volume, di 208 pagine, è edito da Minerva Medica e disponibile nelle librerie universitarie della Facoltà di Medicina e online. Gli Autori hanno interamente devoluto i loro diritti alla Fondazione per la Formazione Oncologica.

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