Mai l’adagio “la madre dei cretini è sempre gravida” si adattò meglio all’operato del deputato Massimo Corsaro. Che dopo aver insultato Emanuele Fiano (Pd) per una discutibile, ma pur sempre, proposta di legge contro l’apologia del fascismo, ieri, criticando – col garbo che lo contraddistingue - il periodico satirico d’Oltralpe Charlie Hebdo, ha postato su Facebook: "Si, in effetti penso che l'Isis debba tornare in redazione - a Parigi - e finire il lavoro...". Il periodico parigino, decimato dalla strage dell’Isis, aveva pubblicato in copertina: “Dio esiste, ha annegato tutti i neonazisti del Texas”. Corsaro, è vero, non ha lasciato il segno nella politica milanese e nazionale: nato sotto l’ala protettiva di Ignazio La Russa nelle fila del Msi di Giorgio Almirante, è approdato poi in An con Fini, per transitare dal Popolo della Libertà e concludere (si spera) la sua carriera politica con Direzione Italia, di Rafaele Fitto. E non c’entra niente l’essere nato fascista, perché ci sono tante persone che – pur non sentendosela di condannare in toto il Ventennio (eufemismo) – sono oneste e per bene. Sono amministratori locali e imprenditori che, tra le altre, conoscono la parola: rispetto. Il caso di Corsaro (non l’unico invero) è tipico di chi non si è mai misurato con la realtà e ha vissuto la politica come l’adesione ad una consorteria. La fortuna è che la madre di cui sopra rispetta i ritmi della natura: solo un cretino ogni nove mesi.
Lo Spillino