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Milano
Lodi, cambiano le linee guida sulla mensa. Ma la polemica resta
Presidio a Lodi (foto: Coordinamento Uguali Doveri via facebook)

Lodi: nuove linee guida per mensa ma la polemica resta

Non si placano le polemiche dopo l'approvazione da parte delle nuove linee guida del regolamento sui servizi scolastici a tariffa agevolata per gli extracomunitari, a Lodi. Come riportato dall'Agi, per il sindaco Sara Casanova (Lega), "grazie alle linee-guida introdotte oggi si trovera' una soluzione concreta e ragionevole alle criticita' emerse, senza creare disagio alle famiglie, tantomeno ai bambini". Per il Coordinamento Uguali Doveri, nato da cittadini, associazioni e gruppi di minoranza, e' esattamente il contrario. "Uno scandalo" dicono i rappresentanti del Comitato autore dell'ormai famosa e fortunata raccolta fondi, che nei giorni scorsi, in 48 ore aveva raggiunto 60mila euro di donazioni, per garantire a tutti i bambini gli stessi servizi scolastici fino a Natale. Poi la speranza era da un lato che il sindaco ritirasse la delibera o la modificasse integralmente e dall'altro che arrivasse la decisione del Tribunale di Milano (attesa per il 6 novembre) sul ricorso presentato dal'Associazione studi giuridici sul l'immigrazione. Il sindaco chiarisce che il regolamento resta in vigore ma che con le nuove linee guida "in caso il consolato di appartenenza certificasse l'impossibilita' di fornire adeguata documentazione sui beni potremo considerare di credere alla buona fede di chi ha presentato richiesta". 

Secondo il Coordinamento "l'Amministrazione della Sindaca Casanova ha deciso di continuare a vessare i cittadini non comunitari con richieste illegali e procedure che stanno diventano ridicole". In particolare lamentano che le nuove linee "altro non fanno che scaricare l'onore della prova ancora una volta sui cittadini stranieri". Il problema dunque, per loro, resta. "Dopo aver riconosciuto, con almeno 6 mesi di ritardo, che i certificati richiesti dal Regolamento lodigiano non sono ottenibili se non in casi eccezionali, ora chiedono - spiega il Coordinamento - alle centinaia di famiglie, che hanno gia' speso tempo e soldi per recarsi nei consolati e ambasciate, di ritornare nelle rappresentanze diplomatiche per farsi fare nuovi certificati, che dichiarino l'impossibilita' di produrre i precedenti certificati! Ma perche' queste dichiarazioni non le cerca il Comune? Inoltre, scaricano sul Dirigente comunale il compito di decidere nei casi ambigui". Sara' quest'ultimo infatti che "in mancanza di alcun riscontro, o a fronte di un riscontro parziale o di difficile interpretazione - si legge nelle linee guida - , da parte delle rappresentanze diplomatiche estere nel fornire questo documento, e demandata al dirigente competente la valutazione positiva delle singole pratiche". Una discrezionalita' "inaccettabile" per il Coordinamento Uguali Doveri. 

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